Cassa Integrazione per i Pastori di Quirra!

16 / 5 / 2011

Cassa Integrazione per i Pastori di Quirra!

Il procuratore Domenico Fiordalisi ha firmato ieri il sequestro probatorio del Poligono di Quirra (12 mila ettari) in seguito ai rilevamenti nella rete idrica di particelle Alfa emesse dall'uranio impoverito durante le esercitazioni e le sperimentazioni militari nel poligono.

Il sequestro riguarda tutte le sorgenti, i corsi d'acqua che hanno origine nel bacino idrografico del Rio Quirra, il sistema di accumulo e di condutture idriche che aggiungono l'abitato di Villaputzu e della frazione di Quirra.

Stando a quanto dice  il procuratore, è stato accertato che l’agnello con due teste e’ nato all’interno del perimetro di Quirra; quindi anche l’acqua potrebbe aver subito contaminazioni di nano-particelle provenienti dalle esplosioni del munizionamento.

E la stessa acqua finita nella rete potabile sarebbe la causa anche di alcuni tumori registrati tra gli abitanti di Villaputzu e Quirra.

E' inoltre emersa la notizia che il 25 ottobre 1988 nel Poligono fu sparato un missile con una testata da guerra all’uranio impoverito;  tra i rifiuti interrati ci sarebbero sostanze con cadmio, piombo, antimonio e napalm. Inoltre sarebbero diversi gli animali nati malformati con sei zampe, con gli occhi dietro le orecchie e, appunto, a due teste.

Però il sequestro chiesto dal procuratore non impedisce di fatto le attività militari, ne' quelle commerciali ed industriali ad esse connesse e che hanno avuto il benestare del Ministero della Difesa. Vieta semplicemente l’interdizione di ogni attivita’ agropastorale all’interno dell’area, a cominciare dal pascolo del bestiame.

La Coldiretti, che si costituirà parte civile nel caso di un procedimento penale, avanza la richiesta di un risarcimento danni di 600 mila euro, oltre la provocatoria di richiesta della Cassa Integrazione per i Pastori che si trovano costretti ad abbandonare l'area fino ad oggi frequentata dal proprio bestiame.

La Regione Sardegna si è presa carico di anticipare 500 mila euro e sollecita il Governo per dichiarare lo stato di crisi.

Le domande che con enorme preoccupazione ed esasperazione vengono poste sono: dove andranno gli animali?

Chi pagherà il trasporto e il mangime? Ma soprattutto: perché i pastori devono abbandonare l'area mentre le attività militari, commerciali e industriali possono continuare?

I pastori e gli animali sono forse maggiormente soggetti ai tumori e alle malformazioni rispetto ai militari?

Anna Lisa Casu