In oltre 3 anni e mezzo di lotte non abbiamo mai smesso di unire, alla nostra radicalità, alla nostra convinta affermazione della necessità di un piano alternativo dei rifiuti, alla nostra tendenza a costruire reti nei movimenti sociali a Napoli e nel paese, la conferma costante delle nostre ragioni.
Così è stato quando denunciavamo che
la discarica non andava aperta. Così quando dicevamo che vi erano 10
mila tonnellate di amianto. Così quando dicevamo con il supporto dei
tecnici vicini ai movimenti che l’argilla utilizzata era di scarsa
qualità. Così quando in questi lunghi anni insieme a tutte le reti ed i
comitati che si sono battuti e si battono contro discariche ed
inceneritori, abbiamo affermato il piano alternativo dei rifiuti fondato
su differenziata e trattamento a freddo. Così quando abbiamo richiesto
il registro regionale dei tumori, forti dei terribili dati delle Asl
territoriali sull’aumento delle neoplasie.
In questi ultimi mesi grazie ad un ciclo di mobilitazioni territoriali
che possiamo definire nuovo abbiamo combattuto per la chiusura della
discarica di Cava del Poligono e per impedire che nuove discariche si
aprano nell’area Nord ed in tutta la città di Napoli difendendo la
strada del piano alternativo, che dopo anni di lotte, finalmente anche
la nuova amministrazione comunale di Napoli ha deciso di intraprendere.
Un ciclo nuovo perchè la composizione della nostra comunità resistente è
cambiata, vedendo un nuovo protagonismo di cittadini e cittadine del
territorio ed una rinnovata determinazione da parte di chi in questi
anni ha compiuto un percorso sociale e politico che ha permesso che la
vicenda di Chiaiano si sia intrecciata con altre comunità resistenti.
Un ciclo nuovo anche perchè il contesto è cambiato. Le manifestazioni di
luglio hanno contribuito alla presa di posizione del Comune di Napoli
che si è opposto con forza all’ipotesi di nuove discariche a Chiaiano ed
anche nei comuni limitrofi.
Oggi quella data del giugno 2011 data dalla Provincia di Napoli e dalla
società SapNa per la chiusura della discarica possiamo considerarla una
promessa vuota. Ci troviamo davanti ad un irritante quanto farsesco
atteggiamento della Provincia di Napoli che sostiene che a Chiaiano ci
potrebbero entrare altre 150 mila tonnellate di rifiuti. Una vera follia
se pensiamo che proprio a causa del cattivo funzionamento della
discarica, esplodono pozzi di percolato, come l’episodio che abbiamo
visto con i nostri occhi il 28 luglio scorso, e che abbiamo raccontato
alla Procura della Repubblica che sta indagando sulla discarica.
La constatazione delle nostre ragioni per dare più forza alla nostra
lotta, come detto, è sempre stata una nostra costante. Abbiamo ritrovato
gli atti ufficiali in cui la Provincia di Napoli e la Regione Campania
definiscono in 50 mila tonnellate la capienza della discarica già a
febbraio 2011. E’ evidente che Cesaro e Caldoro ci stanno prendendo in
giro.
Siamo certi che le indagini in corso ed il parziale sequestro della
discarica siano esclusivo frutto delle nostre mobilitazioni, visto che
proprio sulla vicenda di Chiaiano dalla gestione Bertolaso in poi si
sono intrecciati gli interessi dei poteri forti compreso quello di una
magistratura che troppe volte si è voltata dall’altra parte su ciò che
avveniva in discarica mentre è stata sempre attenta a mandare in galera
ed a processo chi si è battuto contro di essa.
Pensiamo che il tempo delle chiacchiere e delle promesse sia ormai
finito. Per questo l’Assemblea popolare del Presidio permanente contro
la discarica di Chiaiano e la Rete Commons hanno deciso di convocare per
Sabato 8 Ottobre una manifestazione cittadina per la chiusura della
discarica di Chiaiano.Siamo
stanchi di sentire blaterare tecnici e politici su quanta monnezza
possa ancora entrare nella discarica. Pensiamo che sono la mobilitazione
popolare possa portare alla chiusura della discarica. Per questo
facciamo appello ai movimenti, ai comitati che si battono per un piano
alternativo dei rifiuti, alle comunità resistenti che lottano contro
discariche ed inceneritori, ed a tutti quelli che lottano contro la
crisi economica, ad essere con noi in piazza l’8 ottobre a Chiaiano.
Davanti ad una manovra economica che distrugge i diritti e salva i
profitti solo dei ricchi e dei poteri forti, pensiamo che il nostro
territorio non possa ulteriormente essere vittima di scempio. Uno degli
aspetti dell’impatto della crisi è senza dubbio quello del saccheggio
dei territorio. Il processo di impoverimento generale passa anche
attraverso la dequalificazione dei territori ed il peggioramento
ulteriore delle condizioni di vita che si somma al peggioramento delle
condizioni economiche.
L’8 ottobre chiederemo di arrivare fino ai cancelli della discarica per
chiudere simbolicamente il sito. Non accetteremo nessun divieto da parte
di chi in questi anni si è reso compliche dei devastatori ed ha assunto
il rulo di guardiano degli affari sporchi. La
settimana successiva saremo a Roma alla manifestazione contro la crisi
nella giornata di mobilitazione europea degli indignati aderendo
all’appello di Uniti contro la crisi per l’alternativa, perchè la difesa
della salute e dell’ambiente è uno degli aspetti centrali della
costruzione di un modello alternativo di società contro crisi ed
austerità.
Sabato 8 Ottobre 2011
Manifestazione cittadina per la chiusura della discarica di Chiaiano
Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano
Rete Commons !
Per adesioni : [email protected]