Ciack si carica

Venezia continua ad essere blindata per la Mostra del cinema. Le forze dell'ordine girano in Laguna e controllano ogni minimo movimento. Dopo le cariche di mercoledì contro i precari dello spettacolo, non si ferma la protesta degli attivisti di Global beach: «Non ci faremo intimidire».

4 / 9 / 2009

«Visto che la mostra del cinema è come una caserma, avevamo deciso di tenere la nostra conferenza stampa in un luogo simbolo del festival, l'Hotel Des Bains. La risposta è stata violentissima. Il risultato: un ragazzo con la stessa rotta, una ragazza ferita alla spalla». 

Ieri a Global Beach è stato il momento della denuncia. E così sono stati convocati i giornalisti per una conferenza stampa che ha chiarito e soprattutto mostrato la violenza della polizia. 

I video, infatti, parlano chiaro. «Quello che si vede - ha detto l'attivista Tommaso Cacciari - è il funzionario della mobile di Verona, Malfatti, che colpisce con la sua radio il nostro compagno Nicolò». Il funzionario Malfatti è quello che «ha dato l'ordine di caricare per tre volte. È stato lui - ha detto Cacciari - a decidere la risposta da dare alla nostra pacifica protesta». Il risultato lo esibisce suo malgrado Nicolò, architetto, volto noto del Sale e di Global Beach: un vistoso cerotto bianco copre una ferita piuttosto grossa.

«Noi chiediamo - ha concluso Cacciari - noi vogliamo sapere che ragione c'era di ordinare quelle cariche, di usare quella violenza». Il gruppo di giovani precari dello spettacolo aveva infatti l'intenzione di «spiegare in maniera pacifica le nostre istanze». Quelle stesse istanze che erano state dibattute in una affollata assemblea la sera del lunedì, a Global Beach. Ma no. Evidentemente l'ordine era quello di non far avvicinare nessun potenziale «disturbatore» alla Mostra del Cinema. E altrettanto evidentemente l'ordine era quello di «svolgere il compito» con qualunque mezzo necessario. Che tradotto ha significato una militarizzazione come mai alla kermesse veneziana s'era vista. 

Nemmeno le edizioni post 11 settembre del festival erano state così blindate. E con la militarizzazione è arrivata, subito, ingiustificata, la violenza. Prima quella dei controlli rigidi su chiunque si avvicinasse alla passerella rossa. E poi quella dei manganelli contro lavoratori, perché chi protestava martedì erano lavoratori. Quel mondo variegato che racchiude registi come guardiasala, writers come hostess, operatori e tecnici. 

Davanti al Palazzo del cinema è arrivato solo un gruppetto di lavoratrici. E anche a loro è toccata la repressione della polizia che le ha circondate e malamente spintonate. Le donne, vestite di nero, avevano del riso nero in segno di lutto.

Dal comune di Venezia è arrivata subito una presa di posizione. L'assessora alla Cultura Luana Zanella ha detto che «c'è stata una sproporzione: i giovani intendevano porre problemi sacrosanti in un momento di grande crisi della produzione culturale mondiale ma hanno ricevuto una risposta poliziesca. Per quanto è dato sapere - ha aggiunto Zanella - alcune decine di precari della cultura e giovani volevano denunciare la situazione inaccettabile in cui si trovano quelli che lavorano sotto i vari profili nell'ambito del settore culturale. 

Stride - ha concluso - il momento della festa, della Mostra del Cinema, pur importante in questa fase di aumento della disoccupazione e della precarietà, nell'impossibilità di persone pur competenti, laureate, iperspecializzate di trovare collocazione lavorativa e professionale corrispondente alle proprie competenze».

Alla conferenza stampa di ieri a Global Beach, che è già un successo con oltre duecento presenze al terzo giorno di programmazione, è stato ribadito come «non si accetteranno provocazioni». Già nella serata di mercoledì si sono visti caroselli di furgoni della polizia passare davanti alla porta di Global Beach. «Ma è chiaro - hanno detto gli organizzatori - che non ci faremo intimidire. Ci aspettiamo - hanno aggiunto - altre provocazioni. Va detto, ce le aspettiamo perché il clima è evidentemente dei peggiori». 

Ma il programma continua. Ed è un programma ricco e soprattutto attraversato e che attraversa la mostra del cinema, comunque. Infatti molti registi presenti alla mostra con i loro lavori faranno un passaggio a Global Beach. Presenteranno anche qui i loro film, interverranno a dibattiti. E per molti lavoratori dello spettacolo Global Beach è una alternativa interessante ed economica agli spropositati e inaccessibili prezzi del Lido e di Venezia. «Abbiamo voluto caratterizzare Global Beach sul lavoro precario nel mondo dello spettacolo - ha detto ai giornalisti Tommaso Cacciari - e abbiamo visto che ormai in questo paese anche alzare un cartello viene represso con violenza».

Quindi un tour della spiaggia recuperata, al termine della conferenza stampa. Un giro attraverso le installazioni realizzate dal collettivo francese Exyzt e dai tanti volontari che hanno restituito alla collettività una spiaggia altrimenti abbandonata a se stessa.