Come back, Zeno

15 / 1 / 2015

Il ‘foglio di via’ o allontanamento coatto che dir si voglia per Zeno e altri provvedimenti limitativi delle libertà personali, adottati nel recente passato, o in procinto di essere presi dalla Magistratura, nei confronti di altri/e attivisti dei movimenti, sono delle misure liberticide, fasciste per loro stessa definizione, di cui abbiamo appreso leggendo i libri di storia o le biografie di personaggi che hanno segnato le vicende della Repubblica italiana, occupando le più alte cariche istituzionali, compresa la presidenza della Repubblica.

Che al disagio, alla miseria e alle insorgenze sociali si risponda con la repressione quando non si è in grado di dare alternative coinvolgenti e condivisibili, è una linea di condotta politica ed istituzionale a cui molti si sono assuefatti e a cui non viene dato più grande rilievo: tutto viene derubricato in sanzione amministrativa, come fosse una multa per divieto di sosta, una fastidiosa evenienza per chi non si attiene alle regole vigenti.

No. Questi provvedimenti liberticidi che la Magistratura padovana dispensa sono un campanello di allarme che squilla fortissimo per tutti quelli che ritengono che la libertà personale e dei movimenti siano un bene collettivo da cui non si può prescindere.

È necessario dare il massimo risalto alle loro potenzialità illiberali, costruire una mobilitazione che sappia dispiegarsi nella città, coinvolgere tutti i soggetti collettivi ed individuali che sono attivi nel tessuto sociale.

Ci siamo già dimenticati l’indignazione per Charlie Hebdo, le dichiarazioni che abbiamo sentito spendere sulla magica parola libertà?!!!

Alcune delle imputazioni a carico di Zeno, così come di altri/e, riguardano pubbliche manifestazioni per il reddito, per la casa, per i servizi, per la scuola bene comune, a cui abbiamo partecipato anche noi condividendone lo spirito e i contenuti; se poi si sono ingenerati marginali episodi di contrasto, di tensione, è imputabile al nervosismo delle forze dell' ordine pubblico, che temevano il protrarsi del blocco della circolazione o alla miopia di qualche funzionario a cui erano caduti accidentalmente gli occhiali.

Crediamo che Zeno debba ritornare al più presto libero di recarsi dove ritiene gusto essere, in città, all’università dove è iscritto, così come ogni libero cittadino di questo mondo.

Crediamo che sia utile aprire un dibattito sull’uso sconsiderato delle misure di sicurezza contro chi lotta per costruire un mondo migliore.

Crediamo sia utile per tutti mobilitarsi per il ritiro di questi provvedimenti liberticidi.

ADL cobas - Cobas della Scuola di Padova