Comunicato dei pediatri di Marghera e Mestre

Utente: chicca
24 / 10 / 2012

Il comunicato sottostante è stato inviato ai principali giornali locali dai Pediatri e Medici di famiglia che operano nella nostra città, preoccupati dalle conseguenze che il progetto Alles potrebbe avere sulla salute di noi tutti.

BASTA RIFIUTI TOSSICI A MARGHERA


La ditta ALLES di Porto Marghera, che attualmente tratta solo rifiuti tossico-nocivi prodotti in loco, ha chiesto alla Regione Veneto l’autorizzazione a trattare anche rifiuti di tale tipologia provenienti da aree estranee alla provincia di Venezia, con conseguente aumento considerevole della quantità di rifiuti trattati.

Su tale richiesta Provincia e Comune di Venezia hanno espresso entrambi parere negativo, in quanto tale progetto è in contrasto con il piano territoriale di Marghera che prevede il divieto di importazione e trattamento di rifiuti tossico-nocivi in un territorio che ha già subito ogni possibile tipo di inquinamento.

Purtroppo la Commissione VIA (valutazione impatto ambientale) della Regione Veneto ha invece espresso parere favorevole.

Noi pediatri e medici di famiglia di Marghera e Mestre, che siamo stati e siamo testimoni dei gravi danni alla salute patiti dalla nostra popolazione (testimoniati dall’elevata incidenza di asma e malattie respiratorie nei bambini; leucemie, tumori del polmone e del fegato, bronchiti croniche negli adulti e negli anziani) chiediamo alla Giunta Regionale del Veneto di negare l’autorizzazione al potenziamento richiesto da ALLES.

Sostenuti  dall’articolo cinque del nostro Codice Deontologico (“Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini“) ci sentiamo in dovere di chiedere alla Giunta Regionale quanto segue:

a) di non permettere che il processo di riconversione e disinquinamento dell’area industriale di Porto Marghera venga interrotto.
b) che nessuna nuova attività inquinante sia autorizzata a Porto Marghera.

Mettiamo la salute della nostra popolazione al posto che le spetta: il primo!

Il caso di Taranto dovrebbe essere di monito a tutti.