Con Parigi, con Kobane. Contro i fondamentalismi, fascismi e razzismi e la guerra.

Appello ai movimenti studenteschi per la costruzione di una giornata contro i fondamentalismi, contro fascismi e razzismi e contro la guerra. Invitiamo tutti gli studenti e le studentesse a scendere nelle piazze delle loro città venerdì 20 novembre. Con Parigi, con Kobane.

17 / 11 / 2015

Siamo profondamente scossi da quanto successo a Parigi che, per la seconda volta in pochi mesi, è stata obiettivo di un vigliacco attentato da parte dei terroristi dell'Isis. Siamo scossi perché gli attentatori hanno mostrato un odio freddo e irrazionale andando a colpire bersagli privi di qualsiasi valore politico, aprendo il fuoco su inermi cittadini nei luoghi di ritrovo e socialità. Ma siamo anche scossi dal numero incredibile di sciacalli che subito hanno gridato alla chiusura delle frontiere, all'odio a loro volta contro il diverso, alla militarizzazione delle nostre città. Ci spaventa che chi scappa dall'Isis, chi ha vissuto gli attentati Parigi, non due, ma cento volte sia per questi politici dell'odio allo stesso livello di chi, il terrore, lo ha scelto come strumento di potere e comando. Questo cortocircuito logico vogliamo, come prima cosa, distruggere e vogliamo farlo in modo chiaro: l'Isis va fermato, per questo siamo al fianco non di chi bombarda indiscriminatamente da centinaia di chilometri di distanza, ma di chi ogni giorno si oppone all'avanzata dell' Isis coi propri corpi e la propria volontà.

Siamo vicini ai guerriglieri curdi che da mesi ormai sacrificano se stessi per una battaglia che è dell'umanità intera, attaccati non solo dai terroristi dell' Isis, ma anche dalla Turchia di Erdogan, che ha visto nel nuovo conflitto l'occasione per sterminare completamente la minoranza curda sul proprio territorio. Siamo al fianco delle centinaia di rifugiati che scappano dall'orrore, ma che lasciamo morire ai nostri confini e nei nostri mari, mentre a tavolino i politici discutono di quanto petrolio comprare a chi poi, l' Isis , lo finanzia ogni giorno. Siamo con le seconde e le terze generazioni con cui quotidianamente viviamo le nostre scuole e che, come in Francia, troppo spesso sono abbandonate alla solitudine delle periferie senza una vera integrazione. Siamo consapevoli che solo con un nuovo modello di società potremo impedire che i fatti di Parigi si possano ripetere, non escludendo o emarginando ulteriormente.

Venerdì vogliamo scendere in piazza per mostrare la nostra vicinanza alle vittime di Parigi, ma anche alle migliaia di vite di cui non sentiremo parlare in televisione, spezzate in Libano, Turchia, Siria e decine di altri paesi. Vogliamo essere in piazza anche per chiedere di non ridurre a emergenza la resistenza all'Isis, per esprimere la nostra vicinanza ai curdi che stanno portando avanti una resistenza armata ormai da mesi contro il fanatismo, l'oscurantismo e l'integralismo del Califfato Nero. Ma soprattutto vogliamo far cessare quella narrazione che vorrebbe vederci piombare in uno scontro tra culture e religioni, in una nuova guerra santa combattuta solo per vantaggi elettorali, una guerra al diverso che farebbe solo il gioco dei diversi fascismi e integralismi in campo, che siano politici o religiosi.

Con Kobane , con Parigi , contro la guerra, per l'umanità.

Coordinamenti studenti medi del Nord-Est