Più di 200 persone hanno costruito
l'assemblea Europea dei movimenti al S.a.L.E. Docks in chiusura della
due giorni l'Europa oltre l'Europa, promossa da Globalproject e European Alternatives.
200 persone dalla Spagna alla
Francia, dall'Italia alla Grecia, dalla Estearn Europe alla Tunisia,
per continuare a costruire una prospettiva Europea sulle tracce di
quel cammino collettivo che ci ha portato da Madrid a Francoforte a
Brussels, dai movimenti Occupy ad Agorà a Blockupy. E che ci porterà
oltre le soggettività che esistono e lottano nei territori, verso la
costruzione di qualcosa di più ampio e capace di federare le
diversità in progetti di coalizioni ampie.
Il tema di questa due giorni, ricca nelle sue articolazioni teoriche della prima sessione e nell'affrontare i nodi “sporchi”, contraddittori ma reali dell'hacking istituzionale nella seconda, è la ricerca di un conflitto costituente.
Ovvero di una lotta multilivello contro
ciò che abbiamo chiamato eurocrazia e, nel contempo, la costruzione
dal basso e senza soluzione di continuità di un alternativa nello
spazio politico europeo e mediterraneo.
Ovvero di conflitti vivi
che hanno corpi, forza e voce là dove la crisi e il capitalismo
finanziaro colpiscono.
Dobbiamo e possiamo essere la risposta alla crisi, possiamo essere la parte che reclama reddito e protezione dell'ambiente, commons e diritto all'informazione e comunicazione indipendenti, coloro che fondano la cittadinanza europea oltre lo jus soli come il diritto di resistere all'aggressione della costituente neo-liberalista, coloro che inventano un nuovo diritto alla formazione ibridandolo con l'autofomazione e che ribaltano la precarietà in un nuovo modo di produrre ricchezza sociale con la garanzia del reddito.
Moltissime esperienze autonome e autorganizzate si stanno dando ovunque nei territori. Non dobbiamo ricominciare da capo, bensì da un enorme patrimonio di ricchezza sociale che dobbiamo avere la forza, l'intelligenza e l'arte di tramare insieme perché nessuno è autosufficiente e non possiamo auto-rinchiuderci in spazi soli e minuscoli.
Così come nel definire la nostra Europa dobbiamo uscire dalla costrizione geografica ma anche dalla costrizione che l'esistente esercita sul nostro coraggio e riconoscere definitivamente che è europeo ciò che con noi, intorno a noi e oltre noi accelera la costruzione di una cittadinanza insorgente.
Partiamo da noi per andare oltre a noi stessi senza rinunciare a ciò che siamo.
Partiamo dal blocco della BCE la
mattina di venerdì 31 Maggio a Francoforte, edalle blockades del
pomeriggio, partiamo dal cuore della bestia, perché l'Europa è la
nostra Europa ed è insorgente.
Partiamo dalla giornata del 1
giugno, a cui la manifestazione di blockupy e il blocco
anticapitalista daranno risonanza.
Partiamo dalla grande
mobilitazione di Venezia il 7, 8 e 9 giugno contro le grandi navi e il furto della
democrazia.
Partiamo dalle grandi assemblee e dai workshop
dell'AlterSummit, che ci vedranno impegnati a riprendere e continuare
questa tessitura.
E partiamo da uno stupefacente numero di città nelle quali accadranno le più diverse e ricche mobilitazioni e conflitti nell'immediato futuro.
Come hanno detto i compagni greci, non abbiamo tempo per aspettare.
See all of us in the new assemblies. See all of us on thebarricades.