Dopo 4 mesi ancora nelle tende... è questo il vostro miracolo?

Contestato Berlusconi a L'Aquila

30 / 7 / 2009

Oggi pomeriggio una cinquantina di attivisti aquilani si è recata fuori ai cantieri di Cese di Preturo ad attendere l'arrivo del Presidente del Consiglio, atteso lì per l'apposizione delle bandiere tricolori sopra le
case.

Siamo andati lì per smascherare l'inganno mediatico che vuole far credere agli italiani che a settembre tutti noi sfollati avremo un posto nelle c.a.s.e. In realtà come confermato dai dati della stessa protezione civile a settembre saranno disponibili solo 4.000 posti letto. Visto che a settembre si è detto che si vuole smantellare le tendopoli e riportare qui i cittadini che vivono sulla costa, dove si pensa di mandarli?

A questa domanda non ha saputo rispondere neanche il presidente Chiodi in mattinata. Come suo solito invece, il Presidente del Consiglio, ha evitato le contestazioni, e la bandiera l'ha portata a Bazzano, guardandosi bene dal metter piede a Cese di Preturo, seppure la contestazione come sempre era assolutamente pacifica ed ironica.

A quel punto ci siamo recati fuori al DICOMAC, dove Berlusconi era atteso per una conferenza stampa. Quando abbiamo cercato di aprire degli striscioni fuori all'ingresso della caserma è arrivato un numero spropositato di agenti di polizia, in borghese e in assetto antisommossa, sostenendo che lì fuori vige il divieto di manifestazione.

Dopo esser stati identificati uno ad uno, abbiamo ottenuto il consenso ad aprire gli striscioni. Tutto ciò fino al passaggio di Berlusconi e la sua troupe.

A quel punto un agente in borghese ci ha strappato con violenza lo striscione (tenuto da alcune ragazze), dichiarando “qui decidiamo noi quello che si fa!”. Lo striscione diceva “dopo 4 mesi ancora nelle tende... è questo il vostro miracolo?”. Ancora una volta si cerca di reprimere e celare il dissenso, trattando con violenza e mancanza di rispetto chi cerca di difendere il proprio territorio e i propri diritti, con dignità.

Ribadiamo che a settembre non tollereremo altri trasferimenti.

Tutti gli aquilani devono poter tornare nel loro comune di residenza. Si può realizzare attraverso la requisizione delle case sfitte e l'utilizzo di moduli removibili.

Forti sì, gentili ancora per poco, fessi mai!

Comitato 3e32

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