Cosa può il servilismo e la mistificazione mediatica?

31 / 3 / 2019

Il comunicato del Centro Sociale Pedro dopo mistificazioni dei giornali e attacchi personali ad alcune attiviste padovane dopo i fatti di venerdì 29 marzo.

Può etichettare le violente cariche come “scontri” tra centri sociali e polizia.

Può parlare di lanci di bottiglie che non sono mai avvenuti, omettendo la brutalità delle cariche senza mediazione alcuna.  

Può parlare di poliziotti feriti a causa dei manifestanti a mani alzate. 

È risaputo che la "frattura dello scafoide" è un incidente molto diffuso tra i poliziotti che non sanno usare bene il manganello quando colpiscono con troppa foga chi è inerme, e spesso facendosi male tra gli stessi poliziotti dei reparti mobili ( basta guardare alcuni video per rendersene conto). 

Può utilizzare figure e volti noti dell'attivismo patavino per creare capri espiatori. 

Fino a qui niente di nuovo, ad ognuno il suo. La verità sta scritta nei video e nelle foto girate sui quotidiani e non solo. Sta scritta nei punti che alcune compagne hanno in testa. Sta nelle costole rotte. Sta nella determinazione a commettere un atto di disobbedienza dovuto e lecito, praticato da centinaia di persone scese in piazza venerdì sera. 

Oggi però qualche giornalista(?) va oltre, descrivendo e dettagliando la personalità di una compagna con calunnie e giudizi infamanti. Parlando del suo attivismo, ma omettendo parti della sua storia, proprio nel week-end in cui oltre 100 mila persone sfilavano per le strade di Verona rivendicando diritti dignità ed autodeterminazione per le donne. 

Rendere pubblica la sua vita privata, una operazione viscida e strumentale. Questo “giochino” è gravissimo e non tollerabile. Parliamo di politica e non di calunnie. Questo articolo, oltre che essere una marchetta del giornalista (?) verso la Questura, è anche la riprova della debolezza del questore Fassari che ricorre a questo tipo di notizie (ovviamente fornite dai suoi uffici) per in qualche modo giustificare quello che è successo, alla luce delle tante prese di posizione in città dopo i fatti di venerdì.

Giù le mani dai nostri corpi!