Cremona - Arrestati 7 attivisti del Dordoni dopo l'assalto fascista del 18 gennaio al centro sociale

10 / 4 / 2015

Alle prime ore della mattina di venerdì 10 aprile 2 attivisti del Csa Dordoni di Cremona sono stati condotti nel carcere cittadino “Ca del Ferro” e altri 5 sono stati posti agli arresti domiciliari. I fatti si riferiscono allo scorso 18 gennaio, quando decine di esponenti di Casapound, provenienti da diverse città, assaltarono il centro sociale dopo la partita di calcio Cremonese-Mantova. Anche per Emilio, che nel corso dell’aggressione è stato ridotto in fin di vita dai neofascisti ed è rimasto in coma per oltre un mese, sono scattati gli arresti domiciliari.

L’accusa specifica è quella di rissa aggravata e le misure cautelari, richieste dal pm Laura Patelli e firmate dal giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Beluzzi, sono giustificate dalla possibilità di reiterare il reato.

Se da un lato le indagini hanno fatto emergere la chiara volontà di uccidere da parte dei militanti di Casapound, visto che due di loro (Gianluca Galli, leader della sezione cremonese e già candidato sindaco alle ultime elezioni comunali e Guido Taietti) sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio, dall’altro derubricano un’aggressione fascista ad una rissa tra bande rivali. L’esistenza di un vero e proprio teorema politico-giudiziario che tende a negare sempre di più il diritto legittimo di autodifesa nei confronti delle aggressioni fasciste, sempre più frequenti in Italia nell’ultimo periodo, è avvalorata dal fatto che queste misure cautelari sembrano fatte ad hoc per impedire agli attivisti di partecipare alle prossime mobilitazioni antifasciste, in particolare quella del 25 aprile a Cremona.

Are, Alberto, Emilio, Gian, Roma, Jonny, Pippo liberi subito!

Nessun passo indietro contro i fascismi!