Fonte: Corriere.it 10.12.09

Crisi Tenaris, scontri tra polizia e operai

Le proteste contro il piano di ristrutturazione del gruppo, che prevede 700 esuberi

10 / 12 / 2009

Gli agenti hanno cercato di fermare i 300 dipendenti in corteo. Bloccato un tratto della Milano-Brescia

MILANO - Scontri tra polizia e operai giovedì mattina a Dalmine. Circa 300 dipendenti della Tenaris-Dalmine hanno inscenato una protesta contro il piano di ristrutturazione del gruppo, che prevede più di 700 esuberi. I lavoratori hanno creato un corteo lungo la provinciale, con l'intento di bloccare la grande rotonda sulla quale confluiscono anche la provinciale per la Val Brembana e soprattutto la strada che conduce al casello autostradale della A4. Il corteo, guidato dai dirigenti di Cgil, Cisl e Uil Ferdinando Piccinini, Luigi Bresciani e Marco Cicerone, contrariamente a quanto annunciato si è però diretto verso l'ingresso dell'autostrada, per bloccare il traffico in A4.

GLI SCONTRI - La polizia ha cercato di fermare il corteo e i manifestanti hanno tentato di forzare il blocco, e alcune persone sono finite per terra. Dopo una decina di minuti di scontri e contrattazioni gli agenti hanno lasciato libero il campo e i manifestanti si sono diretti verso il casello. La Questura ha precisato che non ci sono state né cariche, né l'uso di manganelli o di lacrimogeni per contenere la protesta che, ottenuto l'accesso attraverso il cordone, ha raggiunto il casello autostradale. Qui i dipendenti sono stati definitivamente bloccati da un secondo schieramento di una ventina di agenti. In via precauzionale l'imbocco dell'A4 è stato chiuso in entrata e in uscita per circa trenta minuti (con obbligo per gli automobilisti di riversarsi a Capriate, Bergamo o Seriate) provocando rallentamenti in autostrada e sulle strade provinciali. Attorno a mezzogiorno i dipendenti della Tenaris hanno abbandonato il casello e si sono diretti al municipio dove il sindaco di Dalmine, Claudia Maria Terzi, ha accettato di incontrarli nella sala consiliare.