“Riprendiamoci la Vita,
Vogliamo una Calabria Pulita!”
Nella valle del fiume Oliva è stata accertata la
presenza di un fortissimo tasso di radioattività; lo confermano i rilievi
effettuati dall’Arpacal per conto della Procura di Paola, dai tecnici del
Ministero dell’ambiente e dai Carabinieri del NOE.
Al largo di Cetraro è stata accertata la presenza
di una nave affondata con tutto il suo carico di veleni, quasi certamente
scorie tossiche e nucleari trasportate dalla Motonave Cunski, affondata dalla
‘ndrangheta per conto di bande assassine e di chissà quali “servizi” nazionali
ed internazionali.
A Crotone le scuole, i piazzali, le abitazioni
sono inquinate da materiale tossici che stanno avvelenando giorno dopo giorno
principalmente i bambini. Questo materiale tossico proviene dalla Pertusola,
fabbrica dimessa e mai bonificata, da dove sono partite le 35 mila tonnellate
di ferriti di zinco ancora sepolti nella sibaritide.
A Praia a Mare e nella fabbrica della morte Marlane
sono state accertate 40 morti per tumore ed altri 40 colpiti da varie forme
tumorali, mentre attorno alla fabbrica, al centro del paese, sono stati
scoperti rifiuti tossici sotterrati
Di fronte a questi disastri ecologici accertati,
ed a quanti altri ve ne sono nella nostra terra e nei nostri mari, finora il
governo nazionale non si è mosso per come avrebbe dovuto fare convocandosi in
forma straordinaria ed urgente e stanziando i fondi necessari.
Mentre si preoccupa di far ripartire la scelta
nucleare già bocciata dagli italiani.
La lentezza delle iniziative governative
incomincia a preoccupare ed a far sospettare tentativi di depistaggi
programmati e di disinformazione, come è già avvenuto sulla vicenda della Jolly
Rosso.
A risolvere i problemi connessi a questo disastro
ecologico ed ambientale non possono bastare la buona volontà e l’attivismo di
un Procuratore della Repubblica e di un assessore regionale.
Non chiediamo rassicurazioni ma verità provate e
dimostrate a tutti noi che siamo i cittadini interessati colpiti da questa
immane tragedia.
Non ci basta che venga misurata la radioattività
presente ad Oliva ma vogliamo che vengano scoperti e portati alla luce tutti i
materiali inquinanti sepolti in quella valle dell’inferno.
Non ci basta qualche prelievo fatto da una nave
“ministeriale” al largo di Cetraro ma vogliamo che i fusti sepolti a 480 metri di profondità
vengano tutti recuperati ed analizzati.
Vogliamo che vengano ricercate anche le altre
“navi a perdere” affondate nei nostri mari con i loro carichi mortali.
Vogliamo che si faccia presto perché la nostra
salute è ad alto rischio e sull’economia vi saranno ricadute negative
pesantissime.
La mobilitazione della popolazione deve essere
massima, continua e forte.
Le istituzioni locali e regionali , i politici
tutti, che fino a ieri hanno fatto finta di non sapere cosa vi fosse nel fiume
Oliva, a Cetraro, a Praia a Mare, oggi devono fare la loro parte e seguire
tutti i percorsi necessari a tenere alta la mobilitazione, compreso il compimento
di atti eclatanti e formalmente poco ortodossi.
I sindaci in particolare devono vigilare uniti
contro ogni tentativo di sottostimare il pericolo e di rabbonire le popolazioni
senza ragion veduta.
Per tutto questo le associazioni ambientaliste, i
sindacati , i comitati di base indicono per
Sabato 24 ottobre la manifestazione ad Amantea
con partenza ore 9:30 dal Lungomare
• venga dichiarato dal governo lo stato d’emergenza in tutto il territorio costiero che va da Maratea ad Amantea e nei siti contaminati come Crotone e la sibaritide;
• che vengano indennizzati tutti i pescatori della costa e i contadini della valle dell’Olivo e tutte quelle categorie che vivono di turismo;
• che venga effettuata un analisi epidemiologica in tutta la costa tirrenica e in tutta la regione venga istituito e reso pubblico il registro dei tumori;
• che vengano dati mezzi e risorse alla regione Calabria perchè immediatamente vengano recuperate la nave Cunsky davanti Cetraro e la Yvonne davanti Maratea insieme al loro carico radioattivo e tossico;
• che venga bonificata tutta la valle dell’Olivo nei luoghi indicati e conosciuti dove risultano sepolti i rifiuti;
• che vengano bonificati tutti i luoghi inquinati come il Fiume Oliva, Crotone, la sibaritide, Praia a Mare;
• che venga riaperta l’inchiesta sulla Jolly Rosso e vengano perseguiti i responsabili del tentato affondamento e si scoprano i responsabili del seppellimento dei rifiuti, delle ditte che vi hanno lavorato, di coloro che hanno depistato più volte l’inchiesta;
• che venga aperta un’inchiesta per fare chiarezza sulla morte sospetta del capitano Natale De Grazia;
• che vengano ripresi i processi riguardanti i disastri ambientali giacenti nelle varie procure calabresi.