Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e complicità ai
compagni del CSO Pedro che ieri mattina sono stati raggiunti da pesanti e gravi
misure cautelari notificate dalla questura di Padova.
L’esito dell’operazione è di due compagni ai domiciliari, due con obbligo di
firma e cinque denunciati, tutti per aver preso parte alla grande
manifestazione del 14 novembre, giornata dello sciopero generale europeo.
Quella della Questura è un tentativo vergognoso e inaccettabile di fermare il
dissenso espresso da migliaia di persone che quel giorno sono scese in piazza
in centinaia di città di tutta Italia e d’Europa, per manifestare contro i
tagli e le politiche di austerity, per la difesa dei diritti e della
democrazia.
In quella giornata a Padova 5000 studenti e precari si sono riconquistati le
strade, bloccando la città e arrivando fino alla stazione FS, quando il corteo
è stato caricato violentemente dagli agenti in assetto antisommossa.
Noi esprimiamo tutta la nostra vicinanza ai compagni e alle compagne del Pedro
e chiediamo a gran voce che tutte le restrizioni e le misure cautelari nei loro
confronti vengano revocate immediatamente.
Il dissenso non si arresta!
ZUZZU, ZENO, MATTIA E ZENZI LIBERI SUBITO!