Si è svolta domenica 4 settembre, negli spazi del festival No Dal Molin di Vicenza, l’assemblea di avvicinamento alla manifestazione del 17 settembre a Venezia, a ridosso del raduno della Lega Nord che proprio il 18 settembre si ritroverà nel capoluogo veneto per inscenare lo stanco rito dell’ampolla: la secessione simbolica.
La Lega Nord da anni incarna il peggio del pensiero e delle politiche razziste, dai respingimenti alla sanatoria truffa, dal pacchetto sicurezza alle discriminazioni su welfare e lavoro. Ma la Lega non è solo guerra ai migranti ed impone grandi opere ai territori, tradisce i comuni e le realtà locali. La Lega gestisce oggi la crisi, regalando a questo paese una manovra lacrime e sangue. diventata fino in fondo casta, occupa oggi, al Nord ed a Roma, tutte le cariche più importanti delle istituzioni, da cui governa lobbies ed interessi forti.
Sono stati questi, tanti altri e diversi, i motivi che hanno spinto molti ad annunciare la loro presenza a Venezia il prossimo 17 settembre per disturbare il manovratore, passando per lo sciopero generale del 6 settembre, e per le già annunciate contestazioni al giro della Padania (da Trento a Montecchio Maggiore) del prossimo fine settimana (9-10 sett), ma in tanti hanno aggiunto molto altro ai tanti motivi che ci spingono a costruire la manifestazione di Venezia. La partita infatti va ben oltre la contestazione alla calata leghista e riguarda invece la necessità di costruire insieme, in tanti, diversi, la proposta sociale di un’alternativa a questo modello di sviluppo ed a queste politiche, la nostra liberazione dal basso dal governo Berlusconi (ben diversa dall’alternanza dei governi che alcuni stanno preparando) che in questi territori non può che passare anche per una trasformazione culturale, l’indignazione verso chi ha costruito e rappresentato una idea del Nord in cui a farla da padrone sarebbe è la guerra tra poveri.
Ma la comemdia è finita.
L’assemblea di Vicenza è stata aperta da Francesco Pavin del Presidio No
Dal Molin, battaglia simbolo del rifiuto delle imposizioni dall’alto
nel Veneto ed oltre i suoi confini. Tommaso Cacciari, del Laboratorio
Morion di Venezia, ha rivolto l’invito a tutti i partecipanti
all’assemblea per costruire una giornata in cui riprendersi una città
violentata dalla calta leghista, in cui il partito del Carroccio non ha
neppure una sede. Una giornata in cui indignarsi, in cui metterci la
faccia e far sentire tante voci, ma anche in cui essere determinati a
non accettare che ancora una volta il capoluogo veneto sia teatro della
retorica leghista hanno detto poi gli esponenti dell’Associazione
Razzismo Stop di Padova che saranno a Venezia insieme ai migranti in
lotta contro la sanatoria truffa. Ed ancora da Montecchio Maggiore, uno
dei tanti paesi simbolo della provincia veneta, divenuti famosi per le
ordinanze leghiste contro i migranti, Alessandro De Oliveira Bastos ha
invitato tutti a costruire la giornata della contestazione al giro della
padania di sabato 10 settembre ed ha annunciato la partecipazione delle
associazioni dei migranti alla mobilitazione del 17. Il comitato No
Pedemontana, realtà che si batte per difendere il territorio dalla
costruzione dell’Autostrada Pedemontana Lombarda, ha allargato i motivi
della partecipazione alla mobilitazione del 17 settembre sottolineando
l’ipocrisia di chi si erige a difensore del territorio e poi impone
dall’alto opere dannose ed inutili contro il volere degli stessi
abitanti. Di seguito gli interventi di Sergio Zulian, dell’Associazione
Razzismo Stop di Treviso, città in cui ha avuto inizio l’epopea leghista
di questi ormai lunghi 20 anni, delle realtà provenienti dal Friuli
Venezia giulia e dall’Emilia Romagna che, per bocca di Manila Ricci
dell’Ass. Rimori Sinistri di Rimini, hanno sottolineato come la
mobilitazione di Venezia sia importante non solo per il Veneto. Il
segretario della Fiom vicentina ha affrontato la questione del lavoro,
non solo per quanto riguarda i diritti e la dignità che la Lega e questo
governo stanno strappando ai lavoratori, ma anche per raccontare come
di fronte a tutto questo all’interno delle fabbriche stia prendendo
piede una inaspettata indisponibilità a credere ancora alla farsa
leghista.
Quella di Venezia insomma non sarà la semplice contestazione ad un
partito razzisma e xenofobo (buon motivo comunque per essere in piazza)
ma una giornata in cui combinare la rabbia e l’indignazione alla voglia
di liberarci dai leghisti, da questo governo e dalle ricette di un mondo
fatto di discriminazioni, sfruttamento e imposizioni.
Il percorso è chiaro insomma: "da Vicenza verso Venezia quindi, per una grande mobilitazione contro il razzismo, la crisi e l’ipocrisia leghista. Lega Nord, la commedia è finita"
Nicola Grigion
L’appello Venezia è un bene comune - Lega Nord la commedia è finita