Da tempo la Turchia ha scelto di appoggiare il terrorismo jihadista per abbattere uno dei pochi esempi di alternativa politica, sociale e culturale che si sta sperimentando in Kurdistan, dove, invece, si sta costruendo una società libera dal fanatismo religioso, dal nazionalismo e dallo sfruttamento. L'attacco ad Afrin rende ancora più evidente tutto questo.
Oggi, a tre anni dalla liberazione di Kobânê, i centri sociali del nord est e l'Associazione Ya Basta! Êdî Bese, hanno sanzionato la caserma Chinotto dove si è tenuto un vertice sul contenimento del flusso migratorio, tra i cui ospiti figurava anche la Jandarma Turca, in veste di osservatore nella Gendarmeria Europea (Coespu).
«La Jendarma Turca, responsabile di uccisioni indiscriminate, torture e rappresaglie contro i civili nel Kurdistan Bakur è tra gli osservatori internazionali della Gendarmeria Europea (Vicenza, Caserma Chinottto), dove oggi termina una tre giorni di addestramento sui contenimenti dei flussi migratori. Nel giorno dell'anniversario della liberazione di Kobane si è voluta manifestare la nostra solidarietà attiva con il Kurdistan che resiste! Defend Afrin! Erdogan Terrorist!», si legge nel comunicato, che vuole porre l'accento su come l'aggressione della Turchia contro i curdi ad Afrin e i continui bombardamenti siano ormai un palese crimine contro l’umanità; non tanto diverso dai crimini commessi dall'ISIS.