Dietro la facciata Web

Dove circola il lavoro sotterraneo del Web.

5 / 6 / 2014

In alcune trasmissioni televisive, in alcune riviste, nel passaparola tra smanettoni, oltre che nelle conoscenze di programmatori e addetti al settore si è scritto e parlato del lato oscuro del web, dove passano transazioni di denaro, droga, armi e ogni tipo di comunicazione oltre il limite della legalità.

E' il mitizzato dark side of the web dove razzolano avventurieri di tutti tipi, dove stazzionano gli occhi vigili della polizia postale e l'intelligence di tutti paesi, è un mondo praticato anche da chi della rete vuol farne un uso sovversivo, insomma una specie di palestra dell'avventura comunicativa politicamente scorretta.

Riportiamo qui di seguito un articolo dalla rivista on line LucidaMente.

Deep web, la privacy e i cugini cattivi di Anonymous

Nella Rete “segreta” spuntano nuovi motori di ricerca per il mercato nero: l’ultimo si chiama Grams. Intanto i pirati informatici pubblicano il loro manifesto ideologico

In una celebre intervista al Corriere della sera, Gianroberto Casaleggio avvertiva che «con la Rete il vecchio concetto di privacy non è più realistico». Ogni giorno i gestori dei principali servizi on line e social network chiedono agli utenti di inserire i loro dati reali e i loro numeri di telefono per proteggere gli account. La promessa di riservatezza è messa in discussione dagli stessi governi che, anche su scala internazionale, ottengono il permesso di accedere alle informazioni personali, col “nobile scopo”, a loro dire, di proteggere i cittadini.

13-grams_homeQualcuno potrebbe pensare che ci sia invece una profonda volontà di controllo da parte di organizzazioni e istituzioni. Di certo questa è l’opinione di chi gestisce il sito The hidden wiki, il portale al momento più famoso e raggiungibile della rete Onion (della quale LucidaMente ha già parlato in Silk Road, web invisibile e mercato nero), nata per garantire l’anonimato e la non tracciabilità dei propri utenti. Su The hidden wiki è comparso da poche settimane un nuovo motore di ricerca per il mercato nel “web sommerso”, le acque di internet non raggiungibili da Google. Si chiama Grams e la sua grafica ricalca quella del colosso di Mountain View. Entrando nella pagina delle ricerche più digitate non si incontra nulla di sorprendente: porn è in cima alla classifica, seguita da weed (cannabis), sex, cocaine e guns.

La maggior parte dei siti ospitati dalla “wiki nascosta” si occupa di queste e di altre attività illegali. Il loro destino è quello di scomparire e riaffiorare di continuo, in un eterno gioco a guardie e ladri con la polizia informatica. The hidden wiki si preoccupa solo di tenere i link aggiornati e in ordine. Lo stile del sito ricalca quello della Wikipedia ufficiale, un lavoro spartano tipico dell’area del web, che non tenta di sedurre i naviganti con la bella grafica.

13-hidden_wikiSaltano all’occhio le pagine dedicate al pensiero hacker, quasi un manifesto. Accanto a siti pedopornografici, a quelli per clonare carte di credito o per assoldare un killer, si può leggere una storia del mondo dalle tinte paranoiche, in cui il futuro cupo della fantascienza distopica si è realizzato e l’anonimato è il principale strumento di libertà del cittadino. Il sistema «ci isola gli uni dagli altri e da noi stessi con l’inganno, e sostanzialmente ci trasforma in macchine servili per scopi economici o politici», sbraita l’anonimo autore del documento. Più avanti invita a espandere le coscienze, come nel Sessantotto, e indica alcune vie concrete per la resistenza. La cultura del dono, perché «quando gli oggetti sono donati invece che venduti, si eliminano il potere e il controllo che derivano dal concetto di proprietà». L’anarchia dell’informazione: non esiste la proprietà intellettuale, la pirateria è legittima e aiuta l’arte. Poi, siccome ogni acquisto on line lascia una traccia identificabile, con l’economia anonima si può rendere «il commercio su Internet più simile a quello reale, dove tu puoi scegliere l’anonimato utilizzando denaro contante».

Sotto il tappeto virtuale in cui è spazzato tutto ciò che è socialmente inaccettabile, ci sono i cugini cattivi degli attivisti di Anonymous. Critici verso i media, le multinazionali e le banche, difensori della privacy e della libertà di informazione. Ma con la bocca piena di discorsi di rivolta, mostrano il punto esatto in cui la rivoluzione diventa un buon sistema per fare brutti affari.

Le immagini: il motore di ricerca Grams e la pagina principale di The hidden wiki.

Michele Golinucci

(LucidaMente, anno IX, n. 102, giugno 2014)