Dopo l'aggressione squadrista e razzista ai tifosi marocchini, la Verona antifascista scende in piazza

10 / 12 / 2022

Una bella, vivace e partecipata manifestazione di solidarietà alla comunità marocchina si è svolta ieri 9 dicembre in Piazza Bra a Verona, dopo lo sconcertante episodio di razzismo accaduto nella serata del 5 dicembre, quando un gruppo di militanti di estrema desta ha aggredito fisicamente con cinghie e bastoni e minacciato verbalmente i tifosi marocchini intenti a festeggiare per le vie cittadine la vittoria della loro nazionale ai Mondiali in Qatar.

La manifestazione è stata promossa da un gruppo di realtà antifasciste e antirazziste attive a Verona ed in altre città italiane: Coordinamento Verona città aperta, Rete degli studenti medi, Udu, Yanez, Anpi, Infospazio161, Circolo Pink, Laboratorio Autogestito Paratod@s, Non una di meno, One Bridge to Idomeni, Comunità tunisina, P.C.I., Rifondazione comunista, Sinistra italiana, Verona Pride, Giovani psm, Potere al popolo, Firenze città aperta, Sinistra progetto comune, Sinistra italiana, Casa del mondo.

Quello accaduto il 5 dicembre rappresenta un fatto gravissimo, motivato unicamente da un odio razziale che purtroppo trova a Verona un terreno fertile per esprimersi pubblicamente e in modo violento. 13 giovani, di cui alcuni minorenni, sono stati identificati e fermati dalla polizia, che ne ha confermato l'appartenenza a organizzazioni di estrema destra.

Un fatto, purtroppo, non isolato. Nel quartiere multietnico e storicamente antifascista e antirazzista di Veronetta, ad esempio, vere e proprie ronde neofasciste vengono effettuate con scadenze precise che hanno come bersaglio sia stranieri, che militanti delle realtà antifasciste del quartiere. Per restare alla zona del centro storico, va ricordata una precedente aggressione avvenuta il 22 gennaio di quest’anno quando alcuni giovanissimi vennero inseguiti nella centrale via Mazzini. Uno di essi fu raggiunto e percosso brutalmente. In quell’occasione vennero effettuate ben 23 perquisizioni a carico di altrettanti attivisti di Casapound.

Insomma una situazione preoccupante denunciata già da tempo dalla rete delle associazioni antifasciste e antirazziste veronesi, rispetto alla quale invece le istituzioni pubbliche, la procura e le forze dell'ordine sembrano avere un atteggiamento quanto meno morbido o comunque teso a sminuirne la gravità.