Empoli - "Non ce ne andremo mai", gridano gli attivisti del Csa Intifada davanti ad un Comune blindato da poliziotti

Il sindaco Cappelli fa scena muta di fronte alle richieste degli attivisti

19 / 1 / 2013

In 150 hanno risposto all'appello per l'iniziativa in difesa del centro sociale Intifada. I manifestanti sono arrivati di fronte al Comune dove si stava svolgendo la discussione della variazione del piano regolatore che vede al suo interno la modifica della destinazione di uso del suolo del terreno del centro sociale per costruirci edilizia popolare.

Arrivati davanti al Comune, per assistere al consiglio comunale, hanno trovato le entrate bloccate da poliziotti in tenuta antisommossa. Dopo alcuni minuti di insistenze e cori da parte dei manifestanti è sceso il sindaco Luciana Cappelli. Gli attivisti hanno chiesto spiegazioni di quello che stava succedendo, perchè si stavano prendendo delle decisioni sulla sorte del terreno del centro sociale, senza che l'amministrazione aveva informato gli attivisti. Questi, solo ieri ne erano venuti a conoscenza e per questo avevano lanciato l'iniziativa di protesta. Il sindaco ha fatto scena muta, senza dare nessuna spiegazione e limitandosi a dire che se volevano potevano incontrarsi nei giorni successivi ed aprire un tavolo di trattative sulla questione.

I manifestanti hanno ribadito che dal loro spazio non se ne andranno, ed hanno considerato inutile la proposta di un tavolo di trattative, perchè considerano l'atteggiamento dell'amministrazione ipocrita e per niente leale. Infatti affermano che questa proposta non è frutto di una volontà di dialogo da parte del Comune, ma è stata fatta solamente dopo che loro si sono mobilitati, essendo venuti a conoscenza della faccenda per canali informali, senza che nessuno li aveva informati, nè invitati a discuterne.

Gli attivisti hanno ribadito al sindaco che non se ne andranno dal loro spazio sociale e che la loro unica proposta è una moratoria per non approvare il piano urbanistico. Di fronte ad un Comune blindato ed un sindaco che non ha dato nessuna spiegazione, hanno deciso di andarsene gridando che difenderanno il centro sociale con la lotta.

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