La crisi dell'Eurozona vista a partire da "La fabbrica dell'uomo indebitato"

"EUROPA: ROMPERE IL RICATTO DEL DEBITO" - Intervista con Maurizio Lazzarato

a cura di Beppe Caccia (Centro studi Alternativa Comune)

13 / 6 / 2012

Abbiamo intervistato Maurizio Lazzarato in occasione della presentazione a Venezia presso S.a.L.E. docks - Magazzini del Sale della traduzione italiana del suo libro "La fabbrica dell'uomo indebitato" (Derive Approdi editore, Roma 2012). Il testo affronta, ricostruendo una genealogia di pensiero che va da misconosciuti riferimenti marxiani alle intuizioni di Nietzsche fino alle straordinarie anticipazioni di Deleuze e Guattari, il ruolo centrale che la relazione "debitore-creditore" è stata chiamata a svolgere come dispositivo di sfruttamento e controllo sociale nel progetto neoliberista dell'ultimo trentennio. Ecco i principali temi di un libro che offre uno sguardo inedito sul funzionamento del modello economico e politico dominante, e sulla sua crisi:

 

Mettendo al lavoro i concetti sviluppati nel testo di Lazzarato, proviamo allora a leggere l'attualità della crisi economico-finanziaria globale, dalla sua origine sul mercato americano dei "subprime" fino alla presente crisi dell'Eurozona: il carattere strutturale del processo di finanziarizzazione capitalistica; il ruolo giocato dal modello tedesco di precarizzazione sociale del lavoro e l'imposizione dell'Euro, non come "moneta comune" di tutta l'Unione ma come "moneta unica imperiale" della Germania; il debito come permanente elemento di ricatto sociale e internazionale, le politiche di austerità della BCE e l'impossibilità di articolare un rilancio dello "sviluppo" senza mettere in discussione radicalmente questo paradigma; il diffuso rifiuto della "paura" e gli spazi possibili di alternativa che si aprono a partire dai movimenti di lotta e dalle contraddizioni della governance in Europa (crisi del consenso per le politiche della Merkel, vittoria di Hollande alle presidenziali francesi, le prossime elezioni in Grecia):

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Maurizio Lazzarato, sociologo e filosofo, vive e lavora a Parigi dove svolge attività di ricerca sulle trasformazioni del lavoro e le nuove forme dei movimenti sociali.