Fonte: Corriere.it 23.12.09

Ex Eutelia, si decide sul commissario E l'occupazione continua anche a Natale

Attesa per la decisione del Tribunale fallimentare sul commissariamento. Operai in sit-in in piazza SS.Apostoli

23 / 12 / 2009


ROMA - È arrivato il giorno del giudizio. I lavoratori dell’ex-Eutelia – che dalla fine di ottobre hanno occupato la sede dell’azienda sulla via Tiburtina - aspettano con ansia la decisione del Tribunale Fallimentare di Roma che è riunito dalle 11 del mattino di mercoledì per decidere sul commissariamento di Omega-Agile (ex Eutelia): a chiederlo a gran voce sono i dipendenti che hanno presentato un'istanza di insolvenza anche per bloccare la procedura di licenziamento di 1.800 dipendenti in tutta Italia. L’azienda, invece, si oppone all'ipotesi di commissariamento e ha presentato ai giudici una corposa memoria difensiva corredata da un assegno di 500 mila euro con cui pagare lo stipendio dei lavoratori che da mesi non lo ricevono più. Ma i giudici hanno risposto sequestrando subito l'assegno e ritirandosi in camera di consiglio. Nel pomeriggio la sentenza su un possibile sequestro dei beni e sul commissariamento. Potrebbe anche esserci un rinvio che i lavoratori si attendono di pochi giorni vista l'urgenza della sentenza.

LAVORATORI IN PRESIDIO – Dalle nove del mattino, un presidio dei lavoratori attende la decisione del giudice in piazza Santi Apostoli, in pieno centro storico e a due passi dalla sede della Provincia di Roma. «Una manifestazione sotto il tribunale non avrebbe senso – spiega Francesco Corrente, uno dei lavoratori in prima linea – perché non vogliamo fare alcuna pressione sulla magistratura. Certo, se i giudici ci daranno torto saremo di fronte a una sconfitta di tutta l’Italia. Vorrebbe dire che si è legittimato un modo di fare speculazione aziendale sulla pelle delle famiglie». «È una giornata importante - ha spiegato il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, sceso in strada a salutare i manifestanti - bisogna stare vicino ai lavoratori perché oltre al dramma di perdere il lavoro, non si sentano anche abbandonati. Mi auguro che questa vicenda si risolva nel migliore dei modi».

NATALE IN OCCUPAZIONE – L’incertezza tra i lavoratori è tanta. «Non sappiamo se si arriverà subito a una sentenza o ci sarà un rinvio: quello che è certo è che passeremo il Natale in occupazione» assicurano. Quale sia la decisione, quindi, i dipendenti festeggeranno tra le scrivanie: hanno già pronti i turni di presidio e quelli in cucina. «Sono mesi che non riceviamo lo stipendio – aggiunge Corrente – e per questo non potevamo fare regali a nessuno. Ma, grazie a 70 buoni da 50 euro che ci sono stati dati alla Provincia di Roma, abbiamo comprato giochi per tutti i figli dei dipendenti. E li scarteremo tutti insieme a Natale. Verranno da noi anche i volontari dell’associazione ‘Acuna Matata’ che faranno un po’ di animazione per i più piccoli. Speriamo di strappare qualche sorriso anche in questa difficile situazione».

COMMISSARIO GIA’ INDIVIDUATO – Se i giudici dovessero dare ragione ai lavoratori, il commissario sarebbe già pronto a entrare al lavoro. «Ne abbiamo già parlato con il governo che ci ha assicurato di aver individuato già la persona giusta e che ci aiuterà in ogni modo a risolvere la situazione» aggiunge Corrente. Nell’incontro del 9 dicembre con il sottosegretario Gianni Letta (terminato con una “occupazione simbolica” di Palazzo Chigi i lavoratori hanno ottenuto l’impegno delle istituzioni a tenere in vita l’azienda attraverso le commesse. «Il governo - si legge nell’accordo sottoscritto con le parti sociali- si impegna affinché la pubblica amministrazione confermi gli impegni assunti con il gruppo da committenti e fornitori. Ha inoltre rivolto un invito che altrettanto facciano le aziende private. Analogo appello il governo, su invito del sindacato, rivolgerà ad enti locali e sistema del credito, affinché assumano tutte le iniziative tese ad alleviare le condizioni di disagio dei lavoratori».

LE PROMESSE DELLA POLITICA – E già, perché la situazione non si mette bene. Nonostante l’impegno del governo a non bloccare le commesse pubbliche di Omega-Agile per mantenere l’azienda in vita, martedì 22 si è saputo che la Rai ha annullato il contratto. «Nel momento in cui Eutelia ha comunicato senza preavviso la sua decisione di trasferire il contratto con l'Azienda alla società Agile – spiega la tv pubblica in una nota - ha proceduto a verificare la sussistenza di tutti i requisiti di solidità della nuova società. La trattativa è andata avanti per vari mesi. Non avendo ricevuto le necessarie garanzie e avendo verificato gravi inadempienze ha dovuto rescindere il contratto per poter garantire il servizio». In risposta alla decisione della Rai di affidare la commessa all’Ibm, due deputati piemontesi del Pd, Antonio Boccuzzi e Stefano Esposito, si sono incatenati davanti alla sede di Torino. «Chiediamo alla Rai di aspettare – spiega Filippo Penati, capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani -. Domani (il 23 dicembre, ndr) il tribunale potrebbe decidere la nomina di un commissario straordinario e allora sarebbe giusto incontrarlo prima di dar corso al nuovo contratto».

LAVORATORI A RISCHIO - Sono 1.800 i lavoratori dell’ex Eutelia che da mesi hanno iniziato la loro lotta per evitare quello che ritengono un licenziamento di massa camuffato da una cessione di ramo d’azienda alla società Omega-Agile che avrebbe come unico scopo quello di mandare per strada i dipendenti. Come ultima azione, i dipendenti hanno deciso di occupare le sedi di Torino, Ivrea, Pregnana Milanese, Napoli e Roma (dal 28 ottobre). Proprio a Roma il 10 novembre è avvenuto anche un blitz di falsi poliziotti: all’alba un gruppo di persone in divisa (guidate da Samuele Landi, l’ex ad di Eutelia) aveva cercato di liberare lo stabile sulla Tiburtina (precisamente via Alessandro Bona, dove ancora c’è l’insegna Eutelia) dove dormivano una ventina di lavoratori. Un blitz che era stato ampiamente criticato dai sindacati.

Carlotta De Leo