Expo tra interessi e spartizioni. To be continued…

9 / 5 / 2014

Sette misure di custodia cautelare con accuse a vario titolo per associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. È questo quello che emerge dall’ennesima inchiesta condotta dalla Procura di Milano sugli appalti legati ad Expo e che vede coinvolti, tra gli altri, Angelo Paris, direttore della pianificazione acquisti del grande evento e che in particolare riguarda i bandi di gara connessi alle case per le delegazioni straniere in arrivo all’Esposizione e alla Via d’acqua.

Per i giornali, uno scandalo giudiziario da sbattere in prima pagina, per noi, l’ennesima conferma della trama di interessi mossa da Expo secondo un sistema di spartizione che nulla ha a che vedere con i bisogni del territorio e con le emergenze sociali della città.

La ricetta per cucinare l’impasto speculativo descritto anche questa mattina dagli inquirenti svela sempre gli stessi ingredienti – un finissimo mix tra finanza, imprenditoria e istituzioni su più livelli – facilmente mescolati tra loro grazie a strumenti ormai affinati come le deroghe e i commissariamenti, la diffusione di un illusorio immaginario secondo cui il grande evento porterà lavoro e ricchezza, la convergenza dei pochi dibattiti presenti sul binomio legalità/illegalità, con buona pace dei giustizialisti.

Il tutto, accompagnato dall’omelia (oggi recitata in conferenza stampa persino dai magistrati!) che ci presenta Expo come un evento ineluttabile: Expo s’ha da fare.

Ma la ragnatela di Expo, come diciamo ormai da mesi, riguarda anche altro. In primis, come ben esprime la lotta No Canal, rappresenta la negazione del diritto di chi abita, anima e vive questa città, a decidere del futuro del proprio territorio.

Di seguito ripubblichiamo la ragnatela di Expo, del Collettivo Off Topic, che ben descrive gli ingranaggi che muovono i meccanismi del grande evento.

Vai al link per vedere la ragnatela di Expo