Fabriano (An) - Villa Merloni sanzionata con letame ed elettrodomestici usati

Criminale è chi licenzia, solidarietà ai lavoratori Indesit - Csa Fabbri

9 / 7 / 2013

Questa sera alcuni attivisti del Csa Fabbri, in tuta bianca, hanno sanzionato con letame ed elettrodomestici usati l’ingresso della Villa Merloni a Fabriano. I Merloni, oltre ad essere il simbolo dell’imprenditoria locale, hanno gestito anche a livello politico il nostro territorio per molti anni. Oggi dopo il fallimento dell’Antonio Merloni s.p.a., l’Indesit, multinazionale dell’elettrodomestico, che fa capo agli interessi di una parte della famiglia Merloni, annuncia un vero e proprio piano di dismissione degli impianti produttivi e il licenziamento di più di 1400 lavoratori. 

L’Indesit ha deciso di delocalizzare la sua produzione nelle zone di sfruttamento speciale in Polonia dove i diritti sul lavoro sono di fatto assenti e gli operai subiscono condizioni di vita disumane. Questa è la famiglia Merloni. I mezzi con i quali questi “grandi imprenditori” cercano il loro profitto all’estero sono i soldi pubblici, che una politica regionale complice ha per anni concesso. Chiusura di stabilimenti, licenziamenti selvaggi, soldi pubblici dati a pioggia ai privati, ricerca continua e spasmodica del profitto sono i frutti di un capitalismo fallimentare, di una politica di lecchini e lacchè che dovrebbero solo dimettersi. 

Oggi, per la prima volta nella storia della nostra città, abbiamo restituito alla famiglia Merloni un pò di quella merda nella quale hanno lasciato, per i loro interessi, questo territorio. Lasciare merda significa anche disprezzare nella maniera più categorica un modello di sviluppo predatore basato esclusivamente sullo sfruttamento del lavoro e del territorio, significa anche compiere un atto di liberazione culturale da un’impostazione feudale che Fabriano ha avuto per tanti anni. 

Nella nostra città si parlava di Merloni a bassa voce perché le persone avevano paura, oggi invece la nostra rabbia la urliamo, senza alcun timore. 

Siamo fortemente convinti che solo territori in rivolta possano oggi cambiare l’esistente, se l’Indesit ha deciso di delocalizzare attraverso l’utilizzo di finanziamenti pubblici oggi, come comunità, dobbiamo pretendere i suoi mezzi di produzione e le sue proprietà in modo da far ripartire il nostro tessuto produttivo, ma senza aiuti dall’alto, senza essere più eterodiretti, ma in modo libero e autonomo. E’ tempo di coalizzare la volontà di cambiamento, di trovare strategie di lotta vincenti che vadano anche oltre alla semplice vertenza territoriale. E’ tempo di confrontarsi su nuovi modelli di sviluppo. 

Proprio per questo invitiamo tutti all’assemblea che il Csa Fabbri ha organizzato per Mercoledì 10 luglio presso il Loggiato San Francesco alle ore 21.30 - Assemblea pubblica: blocchi, picchetti, occupazioni

Chi semina deserto raccoglie merda

Centro sociale autogestito Fabbri

Fabriano (An) - Sanzionata Villa Merloni

Fabriano (An) - Chi semina deserto raccoglie merda