Fano prende casa - Riuscito il presidio antisgombero

I comunicati della Rete disoccupat*, precar*, student* e del Csa Oltrefrontiera/Collettivo per l'Autogestione/Collettivo Klan-destino

28 / 10 / 2013

La casa è un diritto, la casa è di chi l'abita!

A seguito dell’occupazione abitativa a Fano che abbiamo appoggiato fin da subito, oggi 26 ottobre si è tenuto un presidio antisgombero di circa 60 persone sotto l’abitazione della famiglia Vindici, composta da una coppia di disoccupati, resa tale dalla crisi,  e da un bambino ipovedente.

Il 30 ottobre sarebbero stati sfrattati per morosità incolpevole, e la famiglia disgregata  con la complicità di una classe politica che accetta la linea generale di spoliazione delle risorse sociali, precarietà diffusa ed una amministrazione attenta solo ai propri risultati elettorali ed interessi privati.

 Riteniamo assolutamente legittima quest’occupazione e la sosterremo con determinazione, facendo anche emergere le responsabilità palesi della giunta comunale. La stessa che si è espressa a mezzo stampa nella persona dell’assessore Del Vecchio che contro questa vertenza ha dichiarato: “Quello che hanno fatto è un reato e saranno fatti sloggiare immediatamente”. Tanta è la sensibilità sociale di chi oggi governa il nostro territorio, questo dovrebbe farci riflettere. Al presidio di oggi si è fatto vivo anche l’assessore ai “servizi educativi e politiche per l’istruzione” Franco Mancinelli che messo alle strette dalle domande dei presidianti non ha potuto fare altro che smentire le dichiarazioni del collega, per altro con una certa aggressività dal momento in cui ha constatato che la sua “passerella” non avrebbe avuto il successo sperato. Ormai il linguaggio vuoto di una politica che ha sempre comprato voti a suon di promesse mai mantenute ha perso totalmente credibilità, la gente si è accorta del loro sporco gioco e questo emerge chiaramente dal dato oggettivo che il partito con la più ampia maggioranza è quello degli astenuti.

Oggi la vertenza di una famiglia in difficoltà è stata appoggiata e rivendicata soltanto da una parte attiva di società che ha deciso di autorappresentarsi, proprio perché le nostre vertenze sono ormai fuori da ogni programma di qualsiasi partito di governo e fuori dalle tre maggiori sigle sindacali.
Le politiche di lacrime e sangue dettate dalla troika sono care soltanto ai pochi che hanno in mano i grandi capitali, per tutto il resto della gente che vede perdere diritti quali casa, occupazione e reddito hanno fallito.

 Al presidio tenutosi oggi si è vista una politica nuova che ha subito fraternizzato con alcune persone del quartiere che si sono dimostrate solidali sia con la famiglia Vindici che con le lotte sociali che rivendicano casa e reddito per tutte e tutti.

 Il quartiere di Bellocchi non ha avuto difficoltà a comprendere istanze che parlano di temi che accomunano una massa di emarginati sociali sempre più estesa, oltre qualsiasi forma di discriminazione e razzismo.

Un altro dato non indifferente è che nessuno ha approvato le parole autoritarie dell’assessore Del Vecchio, obsolete e distanti anni luce dalle questioni sociali che oggi non possono più attendere.
Ci auguriamo per la famiglia Vindici che la giunta comunale fanese non ostacoli ulteriormente la loro serena  permanenza e provveda immediatamente a sanare questa legittima occupazione dovuta solo dalla necessità di avere un tetto e vivere una vita dignitosa.

 Nel caso in cui prendessero l’infame decisione di sgomberare e quindi usare la forza pubblica per risolvere un’ emergenza politica e sociale gravissima in questa provincia, saremo al fianco di tutti e tutte le famiglie sfrattate che decideranno di occupare per riappropriarsi di una dimensione sociale degna.

Rete disoccupat*, precar*, studenti*  Pesaro-Urbino


                                 Riappropriazione e solidarietà, Fano prende casa!
Negli ultimi giorni nella provincia di Pesaro Urbino ha mosso i primi passi un nuovo percorso politico, fatto di realtà in lotta per la difesa del territorio, per il diritto all' abitare, contro precarietà, sfruttamento e svendita dei diritti. Questo percorso politico, che nasce dalla contaminazione di esperienze e pratiche differenti ma che guardano in un unica direzione, doveva passare necessariamente per un confronto attivo con la problematica abitativa. Partiamo ovviamente dall' assunto 
che la casa è un diritto che va difeso e riconquistato laddove viene messo in discussione.

Sabato mattina una famiglia, con figlio ipovedente e con l' ordine di sfratto che sarebbe diventato esecutivo il 30 novembre per morosità incolpevole, ha deciso di occupare una casa di proprietà dell' ERAP. Una riappropriazione messa in atto a seguito dell' inconsistenza delle soluzioni proposte dalla giunta e dei tempi estenuanti di una burocrazia troppo lontana dalle esigenze reali di chi, in piena emergenza abitativa, non può più aspettare. Appena resa pubblica la notizia l'assessore Del Vecchio ha gridato allo scandalo e appellandosi all' "illegalità" dell' occupazione ha praticamente chiesto lo sgombero a mezzo stampa con un roboante " saranno fatti sloggiare " . Immediata è stata la reazione dei compagni e delle compagne presenti su tutto il territorio che hanno risposto alla chiamata dell' Unione Inquilini e delle Rete studenti precari disoccuppati per un presidio antisfratto sotto l' abitazione. Circa 60 persone hanno presidiato la casa, conosciuto i nuovi arrivati in quartiere e solidarizzato con loro. Si è fatto vivo anche l' assessore Franco Mancinelli che, pressato dalle persone presenti al presidio ha smentito le dichiarazioni apparse oggi sui quotidiani locali e garantito per la tutela della famiglia in questione. Che il PD sia ormai un partito pieno di contraddizioni non è una novità e noi di certo non ci fidiamo di queste promesse finchè nell' appartemento non saranno garantite tutte le utenze, quindi la " passerella " non ha avuto l' effetto sperato e l' assessore in imbarazzo è andato via. Siamo davvero stanchi di una classe politica che sembra accorgersi dell "emergenza abitativa" solo quando viene messa spalle al muro. Abbiamo bisogno di soluzioni concreti non di teatrini pre-elettorali. 

Il quartiere ha risposto benissimo, sostendendo la legittimità di un occupazione che è un monito per tutte e tutti: "Basta aver paura, scendiamo in strada anche noi"... " Non pago l' affitto ma di qua non me ne vado perchè ho quattro figli". Oggi in quel quartiere abbiamo sentito la rabbia e la voglia di riscatto di chi paga questa crisi sulla propria pelle, abbiamo incrociato gli sguardi dignitosi di chi subisce il ricatto di speculatori e padroni ma riesce comunque a resistere. Insomma, oggi abbiamo riscontrato di persona l' urgenza di certe rivendicazioni come il reddito e la casa, nonchè le enormi potenzialità solidali di chi è quotidianamente sotto attacco e sente l' esigenza di organizzarsi per una vita degna.

Continuano nella nostra provincia così come nel resto del paese gli sfratti e i pignoramenti, tuttavia cresce parallelemente la capacità di organizzarsi, le occupazioni abitative si moltiplicano e la rete di solidarietà si allarga sempre più. L' esigenza di mettere in gioco i propri corpi per riprendersi ciò che quotidianamente ci viene negato è sempre più diffusa e percepible,  E' per questo che oggi eravamo in presidio assumendoci la responsabilità di lottare al fianco di chi deve difendere la propria casa e  le utenze a cui ha diritto ma che non riesce a pagare, solidarizzando e sostenendo attivamente il diritto alla riappropriazione di spazi disabitati e immediatamente usufruibili.

Un ultima precisazione va fatto rispetto a qualsiasi tentativo d'infilitrazione da parte di fascistelli e politicanti in odore di candidatura: la casa è un diritto universale che non può essere in nessun modo pregiudicato dalla provenienza geografica. Rispediamo al mittente qualsiasi dimostrazione di solidarietà da parte di chi non si 
riconosca nei valori dell' antifascismo, dell' antirazzismo e dell' antisessismo. La nostra è una lotta politica che risponde ad una precisa visione della società in cui viviamo e ad una volontà comune di mettere in pratica una società diversa in cui la casa e il reddito smettano di essere un privilegio.

Fermiamo gli sfratti e i pignoramenti! La casa è di chi l'abita!

Csa Oltrefrontiera - Pesaro

Collettivo per l'Autogestione - Urbino

Collettivo Klan-destino - Fano

Fano - Presidio all'occupazione abitativa di Bellocchi