Ferrara - Per superare Gorino #nonbastalavergogna

Presidio, corteo ed assemblea nella pianura che rigetta i migranti

29 / 10 / 2016

Convocato sull'onda emotiva dell'indignazione per l'assurda ed infame "barricata" di Gorino, il presidio di fronte ad una Prefettura blindatissima si è fatto corteo, vedendo nel suo corso moltiplicate le presenze, per concludersi in assemblea presso il Centro Sociale La Resistenza. 

Barricata antirazzista recita lo striscione, e di barricate ne servono e ben resistenti per tenere a bada il nazi-leghismo che sta pervadendo le campagne estensi: Bondeno, Gaibanella e le tensioni sociali nella zona "GAD" della città, quartiere a cavallo delle mura tra Stazione Ferroviaria e Stadio, da mesi sono in subbuglio contro la presenza dei migranti. Queste le premesse alla follìa di Gorino; oggi una prima risposta dalle voci della parte migliore della città e del territorio. Al presidio gli interventi si susseguono, l'espressione di solidarietà si alterna alla denuncia della speculazione politica da parte della destra estrema, ai contributi dei ferraresi fanno eco testimonianze da altri territori e città. Il corteo si muove al grido "Odio la Lega", scandisce slogan contro muri e confini, ribadisce il rifiuto dello sciacallaggio politico di destra nei ripetuti cori contro Nicola Lodi, responsabile migrazione della Lega Nord balzato all'onore delle cronache per una serie di azioni anti-migranti tra cui uno "sgombero dal basso" di una palazzina dismessa.

Il passaggio a ridosso del Castello Estense attrae decine e decine di giovani che si uniscono alla manifestazione letteralmente filtrando attraverso un imponente dispositivo di Polizia. Uomini e mezzi sbarrano il passo verso il cuore della città, l'antirazzismo non può trovare spazio nella Piazza della Cattedrale consacrata all'aperitivo del sabato. Si prosegue allora verso il C.S. La Resistenza mentre si unisce una cospicua componente di ragazzi in accoglienza. Già, i migranti giunti nella città estense da chissà quale landa d'Africa, prima lontani spettatori del presidio prendono ora la testa del corteo, guidandolo verso l'assemblea.
L'intervento d'apertura esprime soddisfazione per l'andamento dell'iniziativa, e pone da subito una domanda alle tante realtà venute da fuori città: "a Ferrara siamo all'inizio, condividiamo pratiche ed iniziative, impariamo a cooperare con i migranti".

Il bello è che siamo in cerchio tutti assieme, e il desiderio di discutere ed organizzarsi è forte: sono proprio loro, quando gli interventi sembrano terminati e le sedie si svuotano, a stringere il cerchio e continuare la discussione, sulla scorta dei contributi appena uditi.

Il quadro tracciato è fosco, il razzismo è forse alimentato dalle dinamiche di speculazione politica cui è funzionale la retorica della legalità e del degrado: l'Emilia che fu terra di lotte egualitarie ormai assomiglia al Veneto degli alberghi dati alle fiamme, anche qui, come purtroppo dovunque, le amministrazioni locali usano i migranti come moneta di scambio per derogare dal patto di stabilità, insomma ne hanno bisogno a livello statistico ma non nelle città.
Così il tema s'allarga, si critica l'approccio emergenziale che sottende un'accoglienza fatta di marginalizzazione ed assistenzialismo. Piazzare venti persone a Gorino, 70 km di inesorabile pianura nel Delta del Po, significa volerli tenere alla larga dalla città, dal salotto buono, dalla vetrina gentrificata funzionale solo ai consumi ed al profitto.
Il diritto alla città resta nella filigrana del discorso, ma se di cooperazione sociale si parla, allora il luogo per definizione è la città. Fortunatamente, anche a Ferrara le esperienze favorevoli non mancano, misconosciute come purtroppo sempre accade, e lo sport è il miglior mezzo di inclusione e di contaminazione del tessuto sociale locale con l'esperienza dei Buffalo Soldiers, squadra di rifugiati e richiedenti asilo creata a partire dallo SPRAR cittadino.

Un esordio, vien da dire, questa giornata a Ferrara, una prima presa di parola da sostenere ed incoraggiare.

Il punto di vista di Roberto, Baobab Experience - Roma

Immagini dal corteo #barricataantirazzista