Ferrara - Sempre e comunque con Federico!

Oggi alle 18, in piazza Savonarola a Ferrara, presidio per esprimere solidarietà alla famiglia Aldrovandi.

29 / 3 / 2013

Scendiamo nuovamente in piazza per denunciare l’ennesimo atto d’intollerabile violenza ai danni della famiglia Aldrovandi.

Condanna e disgusto sono forse termini ancora troppo morbidi per definire l’atteggiamento e le parole pronunciate dagli aderenti al sindacato di polizia Coisp. Ma ricordiamo come anche altri esponenti sindacali della polizia avessero già usato epiteti poco rispettosi nei confronti dei genitori di Federico.

Le analisi da enunciare sarebbero diverse, ci preme tuttavia sottolineare alcuni aspetti.

Primo. Il conflitto interno tra organi che dovrebbero rappresentare entrambi lo Stato, dimostra ancora una volta la fascistizzazione dell’apparato di polizia, la quale ormai non tralascia di criticare e offendere nemmeno lo stesso sistema giudiziario che dovrebbe tutelare. Sono troppe le vittime di poliziotti e carabinieri al lavoro, per pensare ancora che ci si trovi davanti ad un mondo sano con poche mele marce: è di fatto l’esatto contrario!

Secondo. La condanna degli agenti. Ricordiamo intanto bene i loro nomi: Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri. La condanna inflitta rappresenta un precedente unico per la storia italiana, quest’aspetto non può che essere positivo. Tuttavia resta ancora esorbitante il divario tra cittadini normali e “tutori dell’ordine”.

Un esempio: il 6 luglio 2009 i quattro poliziotti vengono condannati in primo grado a 3 anni e 6 mesi di reclusione per “eccesso colposo in omicidio colposo”. Omicidio colposo.

Appena tre giorni dopo Salvatore Scognamiglio è stato condannato a tre anni di carcere per il furto di un pacchetto di wafer dal valore di 1 euro e 29 cent. Il signor Scognamiglio aveva dichiarato: “Mi vergogno, ma avevo fame”. Un pacchetto di wafer.

Ultimo aspetto assai allarmante e non di poco conto.

Ricordiamo che tra cinque mesi i quattro condannati saranno di nuovo per le strade di Ferrara a pattugliare e gli indagati del processo “Aldrovandi bis” sono tutt’ora in servizio presso la Questura locale.

Questa è la disuguaglianza palese e oggettiva che viviamo ogni giorno. La legge non è uguale per tutti!

L’ora del silenzio è terminata, gridiamo forte perché “verità e giustizia” per Federico Aldrovandi e per tutte le altre vittime della repressione sia una voce sola contro ogni forma di sopruso e violenza da parte degli organi dello Stato.

34R – Lab. Sancho Panza – Collettivo Ecoresistenti – UDS Ferrara