Folgaria (TN) - Neve portata in elicottero sulle piste da sci.

Niente neve sulle montagne trentine, turismo e prenotazioni in calo.

Utente: marziana
12 / 12 / 2011

Neve a tutti i costi. Non solo contro le forze della natura, ma anche contro la forza di gravità. Vada che non nevica sulle Alpi, come ci si attenderebbe in questa stagione e quindi la coltre bianca viene prodotta artificialmente, ma ora la neve va anche in su, invece che cadere dall'alto come avviene da quando mondo è mondo. È accaduto a Folgaria in Trentino e non c'è da gridare al miracolo. La neve fatta dai cannoni in fondovalle viene trasportata in quota con l'elicottero per innevare le piste. Ma non si potrebbe farla direttamente con i cannoni sul posto? La risposta è no e la ragione è presto detta: ai 1.350 metri di Fondo Grande, giù nella valle, fa un po' più freddo e i cannoni per produrre la neve possono funzionare accumulandone mucchi davanti alle loro «bocche». Ma dove arrivano le seggiovie di Cima Pioverna, a 1.700 metri di altitudine, le temperature anormalmente troppo elevate di questo periodo non permettano che accada altrettanto.Neve trasportata in elicottero a Folgaria (L'Adige/SAT Sezione di FolgariaÈ la cosiddetta inversione termica. Così la neve di Fondo Grande viene caricata su un Eurocopter AS350 Écureuil (scoiattolo) della Lagorair, per essere trasportata 400 metri più in alto: 3-4 metri cubi a viaggio, con costi elevatissimi e un grande dispendio di energie: un pilota e una decina di uomini impegnati nel carico, nello sgancio a monte e nella distribuzione della neve sulla pista. «Uno spettacolo indecente — commenta Daniele Ciech, presidente della Sat (Società alpinisti tridentini) di Folgaria —. Ma che senso ha? Che modo di vivere la montagna è questo? Per pochi centimetri di neve che possono coprire un tratto lungo meno di 100 metri». La situazione Neve naturale non ce n'è, o per lo meno ce n'è pochissima, a parte Cervinia e alcune altre zone della Valle d'Aosta quest'anno particolarmente fortunate. «Se si scia è solo merito della neve prodotta dai cannoni — dice Sandro Lazzari, presidente dell'Anef (Associazione nazionale esercenti funiviari) — neve oltretutto prodotta con difficoltà visto che le temperature sono state piuttosto alte. Avevamo cominciato a farla, poi abbiamo dovuto interrompere (ma quella prodotta non si è sciolta) e solo da meno di una settimana abbiamo ripreso a "sparare bene"». Infatti nella zona di Dolomiti Superski di ora in ora si aggiungono nuove piste: ieri gli impianti aperti erano 161 (su 450) e i chilometri di piste 300 (su 1.200).

Evidentemente la situazione non è uniforme e accanto a località che in questo ponte hanno lavorato bene ci sono altre zone che non hanno neppure potuto aprire: «Non ci sono ancora i dati delle presenze — aggiunge Lazzari — ma la gente è venuta. In Val Gardena sono stati tutti soddisfatti con piste a tutta larghezza e con neve buona. La gente ha capito che abbiamo fatto tutto quello che potevamo e gli sciatori si sono divertiti. Il bilancio è in ribasso rispetto a quanto ci si aspettava». Il comprensorio del Civetta, nel Veneto, non ha potuto aprire, e così anche Arabba. Cortina se l'è cavata, con 8 impianti aperti, ma anche con un ricco programma cultural-mondano alternativo allo sci. Pochi impianti aperti anche in Val di Fassa in Trentino. «La montagna senza neve è una calamità naturale» per Gildo Trevisan, presidente degli albergatori di Belluno: «Sono piovute le disdette, sono mancati gli arrivi dei pullman italiani e stranieri che abitualmente approfittavano dei prezzi scontati del pre stagione». Si parla di un calo medio del 30%, ma per chi non ha aperto ovviamente non c'è stato alcun incasso. Le previsioni Il colonnello meteo Mario Giuliacci annuncia: «Già oggi c'è una buona probabilità che scenda qualche centimetro di neve su gran parte dell'arco alpino soprattutto su quello centro orientale a quote superiori a 1.000-1.200 metri. Ma solo oggi. Una vera ondata di freddo ancora non si intravede. Con lunedì prossimo però tutti i modelli indicano una svolta con un deciso abbassamento delle temperature e nevicate fino a 800 metri sulle Alpi e probabilmente anche sull'Appennino. Un'occasione che giunge al momento buono proprio prima del Natale».

fonte: "Corriere della Sera" 12 dicembre

Folgaria

Elicottero a Folgaria