Francia: grandi progetti inutili

Movimenti ambientalisti e comitati locali affrontano l'ineludibile questione dell'abbandono di un'economia "fossile" e lottano per la difesa dello spazio agricolo.

15 / 7 / 2013


Quando decine di migliaia di persone si ritrovano nei boschi per opporsi alla costruzione di un secondo aeroporto a Nantes, si crea una ZAD (zona di pianificazione differita), chiamata "zona da difendere" dai suoi occupanti.

La ZAD è diventata una forma di organizzazione comune alle rivolte contro i grandi progetti che fagocitano risorse pubbliche e ambientali.

Rivolte che calibrano i loro tempi, i metodi di azione e coinvolgono trasversalmente i militanti ecologisti, gli attivisti libertari, i sindacalisti contadini e, in primo piano, gli abitanti e i lavoratori locali.

Lo stoccaggio delle scorie radioattive e la produzione di energia sfruttando il gas di sciste sono altri punti molto critici dove la mobilitazione di decine di comitati è un dato costante. La costruzione di centri commerciali faraonici o di infrastrutture sportive monumentali, i ciclopici centri per il trattamento dei rifiuti....le lotte contro i progetti di distruzione e di degrado ambientale, dal campo da golf all'aeroporto, si moltiplicano.

I grandi progetti inutili in Francia sono una ventina, i più emblematici sono quelli dell'aeroporto di Nôtre-Dame-des-Landes e del TGV (Tav) Lione-Torino ma l'elenco, non esaustivo, include una seconda Tav (Ligne à Grande Vitesse) che attraversa la regione dei Paesi baschi e tre autostrade per quanto riguarda le sole infrastutture dei trasporti, tutti fortemente contestati.

Passando alle aree urbane, le zone individuate per incrementare le attività economiche sono almeno una decina, distribuite da Parigi e l'Ïle-de France con il triangolo Europa City, a Tolosa, poi c'è l'Eco Vallée vicino a Nizza, un progetto di Décathlon a Orléans, la "Fattoria" ai margini di Rouen e l'Ecoquartiere che si vuole costruire nell' area agricola attigua a Digione.

I grandi progetti dedicati alle attività sportive come il Grande stadio olimpico di Lione e il Centro di allenamento per la squadra Paris-Saint-Germain (PSG), il Center Park in Val d'Isère come l'immenso campo da golf nel Gard, fanno parte di un impoverimento programmato del territorio: ogni anno scompaioni 60 mila ettari di terreno agricolo. Non sarà la Foresta amazzonica ma è la dimensione media di un'intera regione, ogni 7 anni.

Lo dice un rapporto presentato in parlamento lo scorso 27 giugno da un deputato socialista, Philippe Duron, che parla apertamente di "fine dell'epoca-TGV e autostrade" proponendo una moratoria su numerosi progetti Tav e autostradali.

Questa proposta di revisione che riguarda esclusivamente lo schema dei trasporti, definita "diagnosi precisa" dallo stesso primo ministro Ayrault - sponsor politico dell'aeroporto di NDDL - non frenerà la determinazione dei comitati locali e non fermerà la contestazione in difesa di un'idea diversa di interesse collettivo, di economia e di utilizzo dei fondi pubblici.

Gli amministratori locali, anch'essi responsabili per via della corsa a chi progetta di più per "marcare il territorio", come rileva il rapporto.

Ma il governo socialista e conservatore non sa integrare la cultura ambientalista, evita di interrogarsi e di rispondere, come si è visto a Nôtre-Dame-des-Landes, su quale evoluzione si prospetta nel difendere l'economia delle grandi opere.