Francia, soffia il vento della destra

23 / 4 / 2012

Le elezioni viste da un quartiere di una delle tante periferie che sono lo specchio della Francia di oggi, quella dimenticata e invisibile delle 150 nazionalità differenti, sono desolanti. Nel 2002, l'astensione degli abitanti dei quartieri popolari aveva raggiunto il 38-40% e nel 2007, due anni dopo le rivolte, era toccato un duro lavoro ai partiti e alle associazioni per spingere famiglie e giovani ad iscriversi alle liste elettorali. Erano riusciti a far votare per la candidata socialista Ségolène Royal con una partecipazione straordinaria dell'82%. Poi alle elezioni successive, legislative, il tasso d'astensione era risalito al 50%, alle regionali del 2010 ha raggiunto il 68% e nel 2011 ha sfiorato il 63%. La popolazione delle banlieues non va a votare in massa. Questa volta il forte rigetto di Sarkozy ha mobilitato i quartieri per poter credere ancora una volta nel "cambiamento" parola chiave scelta dal candidato socialista Hollande. E poi la paura dei voti affi dati all'estrema destra populista capitanata da  Marine Le Pen ha spinto molti ad uscire e spostarsi fino ai seggi con l'intenzione di riequilibrare l'esito di quest'ultima presidenziale.

L'impatto del risultato del primo turno, nonostante sia favorevole ai socialisti rispetto all'uscente Sarkozy, è allarmante. Fa paura perché il risultato ottenuto dalle destre complicherà per forza la vita delle persone che vivono nelle zone popolari e che arrivano dal mondo intero. Anche se tantissimi voti sono stati affidati al sogno comunista di Melenchon o dati in gran parte ad Hollande per una svolta  normalizzatrice, resta lo stordimento per lo sfacciato risultato del Front National al 18%.

Pochi, tranne i seguaci della figlia di Le Pen, si aspettavanto così tanto. I fatti di Tolosa e lo stesso Sarkozy hanno fatto la campagna elettorale per Marine Le Pen, con successo. Infatti i militanti FN non hanno organizzato raduni, il partito non ha investito in marketing, non ne ha avuto bisogno. Nel 2002, Le Pen senior è passato al secondo turno con Chirac, nel 2007 si credeva fossero estinti, questa volta non è l'astensione che ha rafforzato l'estrema destra, ma l'adesione.

Il risultato del primo turno elettorale delle presidenziali in Francia è come questa primavera: caldo e poi ancora freddo con un forte vento.