Genova - 10mila persone in piazza per il 1 marzo

Moltissimi migranti, nessuna bandiera di partito o sindacato, una moltitudine meticcia che ha riempito le strade di volti, suoni, slogan.

2 / 3 / 2010

E’ iniziata nel migliore dei modi la mobilitazione genovese in vista del 1 marzo: nella notte fra sabato 27 e domenica 28 febbraio un quintale di letame ha sommerso l'entrata della sede della Lega Nord, nel quartiere genovese del Lagaccio, dove è prevista la costruzione di una moschea e dove gli esponenti della Lega hanno fatto del loro peggio negli ultimi mesi in quanto a razzismo e xenofobia.

Nel letame sono stati piantati due cartelli con scritto: “Merda alla merda! Dal vostro letame non nascerà niente”. Come rivendicazione solo una maschera bianca da mimo.

Nonostante queste buone notizie nulla lasciava immaginare la grande giornata di oggi.

Già dal primo concentramento della manifestazione nel tardo pomeriggio, in pieno centro storico, si capiva che la partecipazione avrebbe superato ogni aspettativa; alle 18.30 alcune migliaia di persone sono partite per un corteo che avrebbe attraversato tutto il centro della città.

Dopo le prime centinaia di metri i numeri sono ulteriormente e continuamente cresciuti, per arrivare alla fine con più di 10.000 persone. Un onda gialla, come è stata subito definita. Cartelli, palloncini, bandiere di colore giallo.

Moltissimi migranti, nessuna bandiera di partito o sindacato, una moltitudine meticcia che ha riempito le strade di volti, suoni, slogan.

Una moltitudine che parlava decine di lingue diverse, ma denunciava una condizione comune a migranti ed italiani, quella di essere in prima fila nello sfruttamento, ma di essere invisibili ai diritti, quella di essere designati a pagare una crisi non nostra.

Ad evidenziare questa condizione comune centinaia di studenti, precari e migranti indossavano maschere bianche: tutti uguali nello sfruttamento, tutti uguali nella lotta.

Al passaggio del corteo sotto il comune, la sindaco Vincenzi (scesa in strada per salutare il corteo) è stata contestata ed è dovuta rapidamente tornare all’interno del comune.

Alla fine di questa giornata incredibile, la piazza prescelta non riusciva a contenere le migliaia di persone ma dicevamo… è solo l’inizio.