Genova - Il Book Block si riappropria della cultura. Sanzionata Mondadori

10 / 12 / 2010

Nuovo corteo selvaggio oggi a Genova. Concentramento alle ore 15 in piazza caricamento: anche qui, dopo Roma e in contemporanea a Londra, entra in azione il Book Block! In circa un migliaio fra studenti medi, universitari, precari e lavoratori ci muoviamo dietro a una fila di libri scudo; fra i molti titoli ci sono: “Il Capitale” di Marx, “Vogliamo Tutto” di Nanni Balestrini, “Spettri di Marx” di Derrida, “Asce di Guerra” dei Wu Ming.

I libri sono il nostro scudo: li leggiamo, li studiamo, cresciamo con essi, creiamo nuovo sapere partendo da essi, li condividiamo, li scambiamo e all’evenienza li usiamo per difenderci.

Il corteo si muove alle 15.30 al ritmo dei tamburi della Murga dei Vicoli, prima sosta davanti alle segreterie dell’università: scaricato un cumulo di detriti, un cartello recita “L’università pubblica è in macerie”. La città è blindatissima: la polizia non riesce a prevedere i nostri spostamenti e si schiera in assetto anti sommossa a tutti gli incroci.

Arrivati a piazza Corvetto il corteo svolta verso via XX settembre, cuore dello shopping natalizio. Il book block si schiera attorno alle vetrine scintillanti di Mondadori, una cinquantina di Babbi Natale entrano nel negozio ed escono con decine di libri che vengono distribuiti ai passanti: ci riappropriamo della cultura! Sanzioniamo chi ci specula sopra per interessi privati e al contempo taglia e riduce in ginocchio scuola, università e ricerca.

Le forze dell’ordine sono colte di sorpresa dall’azione e si muovono disordinatamente. Noi ci riorganizziamo e riformiamo il corteo che si dirige verso Piazza De Ferrari. Su Palazzo Ducale viene calato uno striscione “Ora basta! Ci riprendiamo il futuro. Uniti contro la crisi.”

Un’altra giornata di conflitto per ribadire che questo governo la nostra fiducia non l’ha mai avuta ed è ora che se ne vadano tutti a casa, senza ribaltoni, alleanze ampie o governi di transizione. Ci rappresentiamo da soli e martedì 14 dicembre saremo a gridarlo fuori da Montecitorio!

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