Anche a Genova il 17 Novembre è stata una giornata di mobilitazione e di lotta. Il pomeriggio migliaia di studenti in corteo e a seguire assemblea pubblica costituente di uniti contro la crisi.

Genova: uniti contro la crisi

19 / 11 / 2010

Nel  pomeriggio del 17 Novembre più di 4000 studenti medi ed universitari hanno dato vita ad una manifestazione che ha bloccato la città, un corteo che, insieme ad altre manifestazioni in tutta Italia, ha ribadito con forza che la cultura è un bene comune e che va difesa dal basso, con la forza e la determinazione di tutti e tutte. Ricchissima la presenza degli studenti medi, convogliata in piazza da decine di istituti occupati o autogestiti. Il corteo, giunto sotto la sede della  Regione nella centrale piazza De Ferrari, si è fermato per dare vita ad una azione dimostrativa contro tagli che L’ ARSSU, l’agenzia ligure per il diritto allo studio, sta operando nei confronti degli alloggi e delle borse di studio anche per gli studenti a bassissimo reddito.

Il corteo è poi  proseguito fino all’aula universitaria San Salvatore in piazza Sarzano dove alle 18.30 era prevista l’assemblea costituente di uniti contro la crisi.

Nasce uniti contro la crisi a Genova

Dopo la grande manifestazione di Roma del 16 Novembre, seguita dall’assemblea alla Sapienza del 17, era forte la necessità di creare un coordinamento di lotta che possa muoversi sul territorio in risonanza col movimento nazionale.  I promotori dell’assemblea genovese sono: Spazi Sociali Occupati e Autogestiti, F.I.O.M. Genova, Studenti universitari (AutAut 357), Comunità di S. Benedetto al Porto, Unione degli Studenti Genova, Zena Social Workers.

Nell’assemblea, molto partecipata, sono intervenuti oltre ai promotori Ya basta, No gronda, alcuni sindacati di base  e diversi collettivi di studenti, lavoratori precari e associazioni in difesa dei beni comuni oltre a rifondazione e la fabbrica di Nichi.

L’obbiettivo era ed è quello di mettere in comunicazione fra di loro i mille percorsi di resistenza che nascono sui posti di lavoro e nei territori, nelle scuole e nelle università, per costruire assieme una idea di società differente da contrapporre a quella che ci vogliono imporre, un altro modello di sviluppo e di consumo, un altro modo di vivere incentrato su valori e diritti capaci di essere rinnovati invece che cancellati.

Ricomporre queste lotte non significa fare la sommatoria di parole d'ordine, percorsi e soggetti spesso molto differenti fra di loro. Vuol dire invece mettersi in relazione per produrre nuovi paradigmi attorno ai quali creare un immaginario che descriva la nostra idea di società, contrapposta a quella delle classi dominanti.

Solo la forza di questo processo di movimento e in movimento, può rendere possibili e più forti tutte le battaglie che abbiamo di fronte, partendo dalla richiesta collettiva di UN GRANDE SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO che, come in Francia, porti in piazza milioni di persone, mostrando la reale forza di un paese intero che si mobilita.

L’assemblea si è conclusa dopo tre ore di serrato dibattito accogliendo con grande entusiasmo la proposta per una mobilitazione nazionale sui territori il 9 Dicembre.

Uniti contro la crisi verso lo sciopero generale!

Gallery

intervento di apertura di Paolo Languasco, parte 1

intervento di apertura di Paolo Languasco, parte 2

intervento di Grondona, segretario FIOM Genova, parte 1

intervento di Grondona, segretario FIOM Genova, parte 2

Luca, AutAut 357

Ricercatore, Rete 29 aprile

Simona, Zena Social Workers

Andrea, UDS Genova