Questa mattina il “Magnifico” Rettore Frati, in vista dell’invito fatto al leader libico Gheddafi, ha militarizzato come non accadeva da decine d’anni l’università la Sapienza, dispiegando centinaia di uomini delle forze dell’ordine tra carabinieri, poliziotti e finanzieri, blindando in maniera inaccettabile gli spazi universitari e gli ingressi delle facoltà con transenne e camionette (defender).
Oltre 200 persone fra studenti dell’Onda e delegazioni di migranti e cittadini antirazzisti, si sono dati appuntamento davanti la facoltà di Lettere per esprimere ancora una volta il proprio dissenso nei confornti di chi è complice delle morti e dei maltrattamenti dei migranti che arrivano dall’Africa verso l’Italia e chi come il nostro Rettore ha fatto un’altra volta dell’Università la propria vetrina.Poco prima dell’arrivo del dittatore Gheddafi, gli studenti sono stati caricati dalle forze dell’ordine dopo aver accesso fumoni e aver lanciato secchi di vernice rossa e gommoni per simboleggiare il viaggio straziante che compiono i migranti verso l’Italia e i respingimenti sanguinosi nelle acque del Mediterraneo che provocano ogni anno migliaia di morti.
Cronaca multimediale della giornata a cura di uniriot.org
Rassegna stampa:
- Le immagini della contestazioni all’università La Sapienza per la visita di Gheddafi (Repubblica.it)
Video
Clicca qui per leggere il testo che doveva essere letto all’interno dell’Aula Magna da alcune studentesse dell’Onda. Durante l’intervento la sicurezza ha però tolto il microfono alla ragazza che stava intervenendo. Ancora una volta l’università si dimostra intolllerante al dissenso.