Ore 17.00
Dopo aver continuato la presenza in Piazza Navona i manifestanti stanno andando a prendere i pulman per tornare a casa.
Ore 16.00 Aggiornamento dal sito 3 e 32
in questo momento ci troviamo a Piazza Navona non lontani dal Senato, un imponente blocco di carabinieri e transenne blocca l’accesso. I manifestanti stanno dando vita ad un sit-in ed attendono informazioni sulla manovra che si sta discutendo in questo momento. Precendentemente tra Piazza Venezia e Palazzo Grazioli la polizia ha caricato nuovamente i manifestanti, a prendere le manganellate anche qualche personaggio delle istituzioni, allora il blocco dei manifestanti è rimasto ai lati di Palazzo Grazioli per circa un’ora senza indietreggiare nonostante le pressioni della polizia.
Ore 13.00 In diretta da Roma Francesco Raparelli aggiorna sulla situazione ed i primi commenti
"In questo momento la manifestazione ha raggiunto Palazzo Chigi.
Ci sono state cariche a Piazza Venezia che hanno colpito cittadini e sindaci.
Erano arrivati in 5000 con le bandiere verdi e nere, molto determinati nella loro protesta.
Lo scontro c'è stato perchè hanno richiesto di raggiungere Palazzo Chigi.
La carica della polizia è stata significativa, poi c'è stata una trattativa e si è andati avanti in Via del Corso.
Il corteo è stato nuovamente bloccato, perchè formalmente a Palazzo Chigi era in corso un altra manifestazione. A quel punto la manifestazione si è divisa in due: una parte ha deciso di fermarsi in Via del Corso e un'altra è tornata in Piazza Venezia e ha bloccato il traffico.
Poi si è riusciti a forzare il blocco di polizia, che ha deciso di spostarsi anche graziea ad una trattativa che si è realizzata sul posto, e ora i manifestanti sono a Palazzo Chigi.
E' un corteo radicale e determinato, i cittadini non sono rassegnati ma pieni di rabbia. Una presenza che parla chiaro anche alla politica, ci sono qui i sindaci locali ma non sono stati ben accolti i leader dell'opposizione. In questo momento Di pitero ha preso, ad esempio la testa del corteo, ma allo stesso tempo dal camion sono arrivati slogan molto duri che dicevano che i cittadini dell'Aquila non sono una vetrina per la politica di palazzo,si può stare dentro la lotta se si vive all'Aquila, quotidianamente nel disagio che vivono i cittadini.
Quindi si tratta di una manifestazione molto partecipata ma anche molto determinata dal punto di vista politico, delle parole d'ordine ed anche delle pratiche di piazza.
Non era scontato infatti che cittadini ed istituzioni locali decidessero di fronteggiare le forze dell'ordine e di aprirsi un varco per passare in Via del Corso e di forzare nuovamenteper raggiungere Plazzo Chigi.
Adesso Palazzo Chigi è interamente circondato dalle circa 5000 persone, l'iniziativa andrà avanti e non si esclude che di qui a breve si costituirà questa famosa delegazione che incontrerà rappresentanti del governo"
Cronaca da repubblica.it
15:14 - Nuovo blocco della polizia: tensione a piazza
Navona
Le forze dell'ordine hano di nuovo bloccato i manifestanti. Ora il
corteo di protesta si trova a piazza Navona, dove la polizia ha
bloccato l'accesso al piazzale antistante il Senato.
15:06 - Il corteo nero-verde raggiunge piazza
Navona
I terremotati aquilani hanno raggiunto piazza Navona. Dopo le
tensioni di piazza Plebiscito e via del Corso ora la situazione è
serena. I manifestanti ora preaprano una nuova protesta davanti al
Senato in piazza Madama.
15:01 - Manifestanti in corso Vittorio
Emanuele
Lasciata via del Plebiscito i manifestanti aquilani sono ora in
corsco Vittorio Emanuele e si dirigono verso palazzo Madama. Ora la
situazione sembra tornata tranquilla.
14:41 - Manifestanti imbrattano furgone dei carabinieri
"L'Aquila non dimentica. Merde e servi!". È la scritta con cui alcuni manifestanti hanno imbrattato un furgone dei carabinieri che era stato usato per bloccare l'accesso a palazzo Grazioli. Al furgone sono state sgonfiate anche le ruote.
14:37 - Slogan contro il premier: "Hai sfruttato il nostro
dolore"
"Berlusconi hai sfruttato il nostro dolore, vieni qui se hai il
coraggio". Sono gli slogan scanditi
dei manifestanti dell'Aquila, in via del Plebiscito a qualche metro
da Palazzo Grazioli. Durante la protesta momenti di tensione con le
forze dell'ordine che hanno tentato di far indietreggiare il gruppo
di manifestanti. I manifestanti hanno gridato anche "buffoni" e
"fascisti".
14:34 - Manifestanti lasciano via del Plebiscito
14:10 - Manifestanti ancora sotto la residenza di
Berlusconi
Continua la protesta degli aquilani sotto palazzo Grazioli. Forze
dell'ordine e manifestanti sono a diretto contatto. Dopo gli
spintoni iniziali, per ora non si registrano scontri.
14:04 - Cordone di polizia davanti a palazzo
Grazioli
Un nuovo cordone di sicurezza formato da poliziotti e carabinieri
presidia l'ingresso di palazzo Grazioli, chiuso per motivi di
sicurezza. Ci sono stati spintoni fra i manifestanti che hanno
forzato il blocco e le forze dell'ordine. E' la prima volta che la
'zona rossa' di via del Plebiscito, davanti alla residenza privata
del premier Silvio Berlusconi, viene violata dai
manifestanti.
13:57 - Il grido "L'Aquila. L'Aquila" sotto palazzo
Grazioli
"Azioni per la società non società per azioni", così recita uno
degli striscioni esposti dai manifestanti aquilani sotto palazzo
Grazioli. I manifestanti inneggiano all'Aquila e gridano "Vergogna.
vergogna". All'interno della residenza romana del premier è in
corso un incontro tra lo stesso Silvio Berlusconi e i vertici del
Pdl.
13:55 - I manifestanti in via del Plebiscito sotto la residenza romana del premier
13:46 - Fischi per Bersani: "L'opposizione ci ha abbandonatoto""Vergogna, buffoni, ci avete lasciati soli", cosi alcuni manifestanti hanno accolto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani a piazza Colonna.
13:38 - Il corteo si dirige verso il Senato
La manifestazione dei terremotati aquilani a Roma prosegue. Dopo
aver raggiunto piazza Montecitorio, ora i manifestanti si dirigono
verso pallazzo Madama. Il corteo è ora ordinato e la tensione è
molto calata rispetto ai momenti iniziali della giornata.
13:18 - Gli striscioni: "Diritti non favori"
"Diritti, non favori. Siamo cittadini non sudditi". Così si legge
su alcuni striscioni che vengono sorretti dai terremotati aquilani
che da questa mattina manifestano nel centro di Roma. "Non siamo
stati fregati solo noi", gridano i manifestanti, "ma tutti i
cittadini italiani".
12:53 - Uno dei feriti: "Non siamo criminali, ma solo dei
terremotati"
"Non siamo criminali, siamo soltanto quattro terremotati che voglio
essere trattati come italiani". Così Vincenzo Banetti, uno dei
giovani feriti in piazza Venezia durante gli scontri con le forze
dell'ordine. Il ragazzo ha un cerotto sulla testa e una borsa per
il ghiaccio. Vincenzo racconta di essere stato colpito da una
manganellata della forze di polizia, proprio lui che dal giorno del
terremoto vive in una baracca e per questo è venuto a manifestare a
Roma. Mostra con orgoglio la t-shirt insanguinata con la quale gli
hanno prestato le prime cure.
12:44 - Slogan contro il governo e il presidente della
Regione Abruzzo
È ancora fermo a piazza Colonna il corteo dei terremotati aquilani.
In questo momento le forze dell'ordine stanno cercano di regolare
l'accesso a piazza Montecitorio. I manifestanti intonano cori
contro il governo e il presidente della regione Abruzzo Gianni
Chiodi (Pdl).
12:34 - Corteo spezzato in tre tronconi
Al momento il corteo degli aquilani è diviso in tre tronconi. Un
primo gruppo è fermo in vai del Corso, un secondo ha già raggiunto
piazza Montecitorio dalle vie laterali, mentre un terzo è tornato a
piazza Venezia.
12:24 - Tre i feriti per gli scontri con le forze
dell'ordine
I feriti per gli scontri tra i manifestanti aquilani e le forze
dell'ordine sono almeno 3. Due ragazzi sono stati colpiti alla
testa in via del Corso. Un terzo ragazzo è stato colpito durante il
tentativo di forzare il primo posto di blocco, all'inizio della
manifestazione a piazza Venezia.
12:05 - Uno dei feriti: "Guardate il sangue di un aquilano"
"Guardate il sangue di un aquilano. La mia unica colpa è essere un terremotato". Così uno dei due giovani feriti alla testa in via del Corso. Il ragazzo racconta di aver ricevuto due manganellate ed è sanguinante alla testa.
11:59 - C'è un terzo ferito
Almeno un terzo manifestante è stato ferito alla testa dalle forze dell'ordine. Indossa una maglietta gialla compeltamente insanguinata.
11:56 - Forzato il posto di blocco, alcuni manifestanti in
piazza Colonna
Alcuni partecipanti alla manifestazione dei terremotati aquilani,
in corso a Roma, hanno sfondato il secondo blocco che le forze
dell'ordine avevano posto circa a metà di via del Corso e hanno
raggiunto correndo piazza Colonna.
11:50 - Malori tra i manifestanti per il
caldo
I manifestanti sono ancora bloccati in via del Corso. Alla tensione
con le forze dell'ordine si aggiunge anche il caldo. I manifestanti
sono ammassati nella strada, all'altezza del civico 333. Alcune
persone si sono accasciate a terra,ma per fortuna nessuno è grave.
11:46 - Un ragazzo ferito alla testa
C'è almeno un secondo ferito. Un ragazzo è stato colpito alla
testa. La sua maglietta rossa è completamente insanguinata.
11:42 - Manganellate anche per Cialente e Lolli
(Pd)
Anche il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, è stato colpito da
una manganellata. Con lui è stato colpito anche il deputato Pd
Giovanni Lolli
11:37 - Un ferito tra i manifestanti Almeno un manifestante sarebbe stato ferito dalle forze dell'ordine. Il ferimento non sarebbe avvenuto in via del Corso, ma a piazza Venezia durante il primo contatto tra le forze dell'ordine e i manifestanti.
11:35 - Le forze dell'ordina caricano i manifestanti Una carica è partita in via del Corso. Le forze dell'ordine hanno allontanato un centinaio di manifestanti che tentava di forzare il nuovo blocco.
11:30 - Il corteo è di nuovo bloccato
Ora i manifestanti sono in via del Corso, ma il corteo è però stato di nuovo bloccato. Le forze del'ordine vorrebbe evitare che i manifestanti sfilino sotto palazzo Chigi. Per raggiungere Montecitorio i manifestanti saranno dirottati in via di Pietra.
11:27 - Le camionette se ne vanno: aperta via del
Corso
11:20 - Manifestanti sempre bloccati a piazza
Venezia
Due blindati dei carabinieri continuano a bloccare l'accesso a via
del Corso da piazza Venezia. Oltre ai militari dell'Arma c'è anche
un cordone formato da agenti della Guardia di Finanza. I
manifestanti gridano: "Non ce ne andiamo, non ce ne andiamo"
11:15 - La folla: "Aprite, aprite! Lasciateci
passare"
La tensione non accenna a diminuire. Le forze dell'ordine
continuano a bloccare il corteo degli aquilani. I manifestanti
gridano: "Aprite e aprite...". I manifestanti invitano gli agenti
delle forze dell'ordine a disobbedire agli ordini: "Vi hanno anche
tagliato gli stipendi", "Lasciateci manifestare", "Siamo come
voi".
11:09 - Cinquemila aquilani bloccati a piazza
Venezia
Le forze dell'ordine continuano a bloccare i manifestanti. La
tensione è alta. La folla grida: "Con gli scudi e i manganelli
contro gli sfollati: vergogna!". Sono circa cinquemila gli aquilani
che sono ora in piazza Venezia e in parte di via dei Fori
Imperiali
11:06 - I gonfaloni dei Comuni tra la folla e le forze
dell'ordine
I gonfaloni dei Comuni dell'aquilano stanno prendendo la testa del
corteo e si stanno mettendo tra le forze dell'ordine e la folla.
Cialente, il deputato Pd Lolli e altri politici cercano di
intavolare una trattativa. Le forze dell'ordine continuano a
ribadire che sotto il parlamento può andare solo una delegazione di
150 persone.
11:03 - Cialente si toglie la fascia e alza le mani in
segno di pace
Il sindaco dell'Aquila si è tolto la fascia tricolore e ha alzato
le mani in segno di pace. Ora è tra i manifestanti e le forze
dell'ordine. Invita i suoi concittadini a stare calmi. Mentre le
forze dell'ordine hanno gli scudi alzati e i manganelli in mano
pronti a caricare i manifestanti.
11:00 - Cialente parla ai manifestanti
Il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente si è avvicinato ai manifestanti chiedendo di non forzare il posto di blocco
10:55 - Tensione con le forze dell'ordine, manifestanti respinti
I manifestanti tentano di entrare in via del Corso ma sono respinti dalle forze dell'ordine. I manifestanti gridano: "Vergogna, vergogna"10,51 - I manifestanti tentano di sfondare il blocco delle forze dell'ordine
La tensione sale a piazza Venezia. I manifestanti tentano di forzare il blocco effettuato da carabineri e guardia di finanza. Sembra inutile il tentativo di mediazione del deputato pd Lolli e di altri politici. I manifestanti gridano: "Berlusconi: il Parlamento è nostro non è vostro".
10,40 - Le forze dell'ordine bloccano l'accesso a via del Corso
Tensione in piazza Venezia. La polizia ha vietato ai manifestanti di raggiungere Montecitorio passando per via del Corso. I manifestanti protestano al grido "In Parlamento e in parlamento", ma i funzionari della polizia si dicono disponibili a far passare solo 150 persone.
10,36 - Via del Plebiscito blindata
Tra camionette e diversi agenti delle forze dell'ordine presidiano l'ingresso a via del Plebiscito, dove è la residenza privata di Silvio Berlusconi. Si teme che i manifestanti protestino sotto la casa del premier.
10,30 - Arrivo a Piazza Venezia
I cinquanta pullman partiti dall'aquilano sono arrivati a piazza Venezia. Il traffico di Roma, sia in città sia sul raccordo anulare, hanno rallentato l'arrivo. Ora i manifestanti si stanno radunando per dare via la corteo che arriverà sino a Montecitorio
Roma - Sono arrivati a piazza Venezia a Roma con circa 45 pullman provenienti dall'Aquila, la zona più colpita dal terremoto. Sono venuti in cinquemila per protestare contro l'abbandono dell'Aquila dopo il terremoto e per chiedere una legge organica per la ricostruzione. Tutti insieme per protestare contro il pagamento delle tasse che da dicembre i cittadini dovrebbero ricominciare a versare al cento per cento.
La tensione, in piazza, sale velocemente. Due blindati dei carabinieri chiudono l'accesso a via del Corso da piazza Venezia ma un gruppo, un centinaio di persone, cerca lo stesso di superare lo sbarramento ed entra in contatto con le forze di polizia. Tafferugli e spintoni ma nessuno riesce a superare la barriera delle forze di polizia che sono schierate in assetto antisommossa. A riportare la calma ci pensa lo stesso sindaco dell'Aquila Cialente, che è riuscito a convincere i più agitati a fare qualche passo indietro e a tornare a piazza Venezia. Poi, dopo una trattativa, la forze dell'ordine si spostano e i manifestanti possono entrare a via del Corso.
Ma la tensione non si placa. A metà di via del Corso i manganelli della
forze dell'ordine tornano a colpire. Due persone vengono ferite.
"Guardate il sangue di un
aquilano. La mia unica colpa è essere un
terremotato" dice un ragazzo con la testa sanguinante. I manifestanti
continuano a urlare la propria rabbia, sempre più intenzionati a
raggiungere piazza Montecitorio. Alcuni hanno sfondato il secondo blocco
e hanno raggiunto correndo piazza Colonna.