Granarolo (BO) – Tensione ai cancelli della Granarolo: camion investe due lavoratori

I dipendenti della Sgb continuano la protesta contro l’ingiustificato taglio del 35% del salario

7 / 5 / 2013

Non si arresta la protesta dei facchini della Sgb, consorzio di cooperative che si occupa dei servizi logistici per la Granarolo. Stamattina ennesimo giorno di sciopero a Cadriano(BO), ma stavolta l’azienda non si accontenta di chiamare la polizia: dopo aver ripetutamente invitato gli autotrasportatori a forzare il blocco davanti ai cancelli, un camion ha investito due facchini che subito dopo sono stati trasportati in ospedale per le cure necessarie. “Tanto sono immigrati” queste sono state le parole che alcuni dirigenti della Ctl (cooperativa che, nel gioco di scatole cinesi che regola l’erogazione dei servizi della Granarolo, si occupa del trasporto merci appaltandolo a sua volta per i servizi di facchinaggio alla Sgb) hanno pronunciato poco prima che il fatto accadesse. Nessun responsabile della Sgb si è fatto avanti per dare spiegazioni ai lavoratori, né tanto meno per avviare una trattativa per la risoluzione della grave violazione contrattuale che gli operatori della logistica stanno subendo presso la Granarolo.

Non è una novità il comportamento deprecabile della cooperativa; dopo alcuni giorni di sciopero davanti ai cancelli dell’azienda sono arrivate le prime azioni di ritorsione: venerdì è stato impedito in maniera del tutto illegittima l’ingresso a lavoro per tutti quelli che avevano scioperato; successivamente sono arrivate anche le lettere di sospensione a tempo indeterminato per alcuni dei facchini. Inutile sottolineare la totale arbitrarietà dell’atto che mira a colpire in maniera completamente dispotica alcuni dei lavoratori in protesta per far sì che tutti gli altri si pieghino al ricatto dell’azienda che sta decurtando loro il 35% del salario “causa crisi”. Inoltre sono stati chiamati a lavoro altri operatori in nero per sopperire alla sospensione di quelli non allineati alle politiche di sfruttamento delle cooperative. Si tratta di un comportamento del tutto illegittimo dal punto di vista sindacale, nonché assolutamente illegale. In questo modo, di fatto, viene minato alla base il diritto di sciopero perché si sottopone il lavoratore al ricatto della perdita del posto di lavoro nel caso in cui manifesti il proprio dissenso nei confronti dell’azienda; inoltre si incoraggia la più totale deregolamentazione dei rapporti di lavoro in quanto si mettono i lavoratori l’uno contro l’altro sfruttando anche forme di lavoro in nero prive di qualsiasi tutela sociale e sindacale.

Appare scandalosa in questo contesto l’assenza dell’ispettorato del lavoro che dovrebbe aprire immediatamente un’inchiesta sul comportamento antisindacale delle cooperative coinvolte. Ancora una volta la tanto sbandierata legalità diventa un’eccezione per i più forti e una chimera (se non una trappola) per i più deboli.

Nessuna scusa poi è accettabile da parte della Granarolo, la quale sostiene di non poter intervenire sulla vicenda riparandosi dietro il sistema piramidale degli appalti esterni: nessuna azienda può pensare di liberarsi delle proprie responsabilità verso i  lavoratori sfruttando il meccanismo delle cooperative esterne.

Nonostante le ripetute intimidazioni, comunque, lo sciopero va avanti; i lavoratori della Sgb hanno deciso in maniera compatta di continuare la protesta fino a quando non saranno reintegrati sul posto di lavoro tutti i facchini sospesi e non verrà ripristinato il pieno salario.