Grecia - In attesa del 28 giugno

23 / 6 / 2011


Da trenta giorni il popolo greco è in piazza oer esprimere il suo malcontento generalizzato per le misure di austerità che il governo impone alla popolazione.

Quello che ha portato la gente fuori dalla sua casa non sono solo le questioni economiche. E' soprattutto la rabbia che hanno prodotto quelli che hanno il potere superando il limite della tolleranza del popolo.

I limiti che stanno nel fondo della coscienza collettiva nel senso profondo della dignità. Non è l'usurpazione del denaro che hanno guadagnato le nostre madri con il loro sudore per anni e anni. Non è il lavoro che hanno tolto ai giovani. E' il futuro che hanno cercato di negarci, sono i sogni che cercano di toglierci. E' un insulto assoluto alla dignità della gente.

Per questo la gente continua tutti i giorni a ritrovarsi nelle piazze delle città in tutto il paese. E' questa gente che ha obbligato il governo attuale a fare manovre politiche cercando di calmare la popolazione annunciando un cambio di governo. Ossia spostare gli stessi ministri che rubano al popolo in altri ministeri e posti del potere. Il 21 giugno è stato il giorno in cui il governo ha chiesto il voto di fiducia del parlamento per il cambio di gabinetto. Dentro il parlamento tutti i 155 deputati del governo attuale hanno dato il voto di fiducia. Fuori la gente riunita dall'alba dava il suo voto di sfiducia. dai megafoni esterni si scaltavano i nomi dei deputati, man mano che votavano, e fuori la gente gridava "non desiderato" alzando le mani verso il parlamento e gridando slogans. Alla sera con i laser luminescenti sul parlamento si vedeva la scritta "ladri". Dentro hanno deciso la loro vetgogna. Fuori la gente non smette di decidere che non è d'accordo.

Come si può fare un cambiamento vero se ci sono gli stessi ladroni nei posti del potere?

Per martedì 28 giugno si è deciso di votare al parlamento le nuove misure d'austerità che gli organismi internazionali hanno deciso per noi. Nello stesso giorno e il giorno prima, tutti i sindacati, sia ufficiali e sia di base, del settore pubblico e privato hanno annunciato uno sciopero generale di 48 ore.

L'assemblea di piazza Sintagma ad Atene ha fatto appello a tutt@ per essere nel centro della città dalla mattina presto per circondare il parlamento e non fare entrare i ministri.

Nessuno sa cosa accadrà. La cosa sicura è che il giorno in cui votano le misure d'austerità sarà un giorno storico per il paese. Perchè finora la gente era indignata. Ora è arrabbiata.

22 giugno

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