Grecia - Per Angela le leggi dei colonnelli

9 / 10 / 2012

Migliaia di greci sono scesi ieri sera a piazza Syntagma su invito del sindacato del settore privato Gsee e quello del settore pubblico Adedy per dire ancora per una volta «no ai tagli». Oggi Angela Merkel effettuerà la sua prima visita ad Atene dall'inizio dall'crisi dell'euro.

Non veniva in Grecia dal 2007 e stavolta vi rimarrà sette ore in tutto. In risposta alle proteste, il governo Samaras ha proibito ogni manifestazione e militarizzato sia il centro della capitale che una parte della regione di Attika con almeno 7mila poliziotti, cecchini, idranti, guardia costiera e perfino sommozzatori (è il più grande dispiegamento di polizia dalla visita di Bill Clinton nel 1999).

Il centro di Atene sarà blindato, così come i 35 km che vanno dall'aeroporto all'ambasciata tedesca fino al relativamente vicino parlamento. La Grecia non è di certo un paese a rischio di attentati ma senza la paura di una forte repressione sarebbe stato molto difficile contenere la tentazione di tanta gente di dare il benvenuto a Merkel con lanci di uova, pomodori, vernice e il tradizionale yogurt. In un raggio di almeno cento metri sarà vietato avvicinarsi alla strada che dovrà percorrere la cancelliera tedesca. Tutti i grandi mezzi di informazione, tra tv, giornali e radio - naturalmente filogovernativi - hanno cercato di scoraggiare la gente dallo scendere in strada. La polizia ha annunciato che nella sua sede centrale, di fronte allo stadio del Panathinaikos, saranno in turno anche alcuni magistrati per facilitare gli arresti, mentre da ieri sono cominciati i fermi preventivi. Samaras è arrivato a rispolverare una vecchia legge in vigore sotto i nazisti e più tardi con il regime dei colonnelli che proibisce qualsiasi concentrazione di gente in pubblico.

Una nuova provocazione per molti greci, che credono che la Germania cerchi di riconquistare il paese e l'Europa attraverso la finanza settant'anni dopo il fallimento del suo esercito. Non a caso, dopo l'annuncio della visita lampo di Merkel ad Atene militanti di sinistra e non hanno cominciato di mormorare vecchie canzoni della resistenza. Syriza e Kke hano chiamato alla mobilitazione ma nemmeno la visita del "nemico comune" ha potuto farli venire nella stessa piazza. Papariga ha preferito per l'ennesima volta la solitaria piazza Omonoia. Mentre i militanti di Syriza sono con il resto della concentrazione in piazza Syntagma. Perché Merkel visita Atene dopo tre anni dall'inizio della crisi? La sensazione più diffusa qui è che il governo di Samaras non reggerà l'impatto dei nuovi tagli di 13,9 miliardi. Specialmente dopo lo scandalo della «lista Falciani» sugli evasori fiscali. In Grecia questo elenco ha preso il soprannome di «lista Lagarde», visto che l'ex ministra delle Finanze francese oggi al Fmi lo aveva consegnato all'ex ministro delle Finanze socialista Papakonstantinou. Un documento finito subito nel dimenticatoio o nei cassetti del suo compagno di partito e successore Venizelos, che oggi vede il Pasok sgretolarsi sotto il peso dello scandalo degli evasori indisturbati e protetti (inclusi i politici) mentre il governo tripartito prepara un nuovo round di tagli pesanti e la demolizione degli ultimi diritti dei lavoratori che rimangono in piedi. Nello stesso tempo, un pezzo della moderata Sinistra Democratica (Sd) ha riscoperto le origini e ha chiesto al leader Koubelis di abbandonare il governo e tornare a fare opposizione. Nuova Democrazia, Pasok e Sd cercano di serrare le fila in parlamento, ma ogni giorno è sempre più evidente che anche questi tagli porteranno a nuovi tagli, visto che i conti non tornano. Merkel sa bene che non sarà facile spiegare perché la Grecia avrà bisogno di un terzo «pacchetto di salvataggio», mentre aumentano le voci che il Portogallo si prepara per il secondo «pacchetto» e la Spagna è pronta a chiedere aiuto al massimo subito dopo le elezioni del 21 ottobre in Galizia e Pais Vasco. La trojka e la Germania insistono per non tagliare il debito greco e insistono per l'applicazione di nuovi tagli, mentre gli operai del cantiere Skaramaga di Elefsina hanno assaltato il Ministero della Difesa, per finire a decine in stato di fermo e 12 in tribunale.

18 sindacalisti dell'Enel greca. la Deh, sono stati arrestati la notte di domenica insieme con il segretario del loro sindacato Genop Fotopouolos, perché cercavano di entrare nel centro di elaborazioni dati di Deh per trovare le prove che le tasse sugli immobili le pagano solo impiegati, lavoratori e pensionati.

Nelle agenzie delle entrate e nelle sedi dell'azienda elettrica, dove si paga lea «super Imu», sono giorni caldissimi: i militanti dei vari movimenti «non pago» e delle assemblee popolari nei quartieri insistono che è più «sovversivo» non pagare le tasse che partecipare a una manifestazione.