Liberi tutti! Liberi subito!

Hanno tolto la museruola al mastino

Comunicato di solidarietà dei collettivi veneziani agli studenti e i precari arrestati nella giornata dello sciopero europeo

14 / 11 / 2012

Determinati e sinceri questa mattina abbiamo partecipato alla giornata di mobilitazione europea , lanciata all’insegna dello slogan “toma la huelga” ovvero “riprendi lo sciopero”, a fianco di centinaia e centinaia di studenti medi che, come noi, condividono l’idea che questa crisi non ci appartiene e che a pagarla deve essere chi l’ha creata, che, ancora oggi, continua ad arricchirsi..

La giornata è stata intensa e, passo a passo, ci siamo conquistati il diritto a manifestare e rivendicare un futuro degno di essere vissuto infrangendo i divieti ed i limiti imposti dalla questura.

Abbiamo prima scelto di occupare una filiale del gruppo Banca Intesa - San Paolo, un nuovo sportello che funge da vero e proprio "Banco dei Pegni". Ci siamo poi uniti alle migliaia di studenti medi che manifestavano e insieme abbiamo attraversato la città con cori e musica e, una volta giunti di fronte all’ingente schieramento poliziesco messo a difesa della Stazione ferroviaria di Mestre, abbiamo occupato la tangenziale.

Una volta lì, scavalcando le reti che ci separavano dai binari, siamo riusciti nel nostro intento di creare uno sciopero autonomo e partecipato dal basso invadendo la stazione e portando i nostri corpi e le nostre voci a bloccare gli ingranaggi di quella grande fabbrica sociale incarnata dalla città e dai suoi malandati snodi ferroviari.

Una protesta la nostra che sicuramente ha dato un segnale forte e deciso di voglia di cambiamento e autodeterminazione a chi di fronte a questa crisi fatta di tagli e austerità ci vorrebbe rassegnati ed impotenti.

Gioia quindi, data dalla vittoria conquistata lottando.. che però in breve è mutata in ben altri sentimenti mentre scoprivamo cosa stava succedendo nel resto d’Italia.

La rabbia ha iniziato a montare quando, già durante il corteo della mattina, ci erano giunte notizie di cariche a Padova e in diverse altre città, ma non ci saremmo immaginati che la repressione e la violenza poliziesca potessero avere così liberi e brutali sfoghi.

In realtà a ben pensarci è da quando il governo “tecnico” si è autoeletto che nelle piazze l’unica risposta data alle nostre istanze è stata sempre e dovunque il “bastone”.. lo abbiamo visto (e sentito) il 5, il 12, il 13 ed il 24 ottobre ed ora anche il 14 novembre.

Il film è sempre lo stesso: manifestanti (indistintamente studenti, precari, operai o semplici cittadini) attaccati e picchiati selvaggiamente da reparti di celere a cui evidentemente è stata data carta bianca per risolvere a modo loro le questioni sociali.

Oggi abbiamo visto studenti, compagni, fratelli con il volto insanguinato essere portati via dalla polizia, altri manganellati in faccia e alla spalle da infami protetti dall’anonimato della divisa. Abbiamo immaginato quei lividi sulla nostra pelle ed abbiamo concluso che restare in silenzio di fronte ad un tale livello di violenza non era accettabile.

La nostra è una forte condanna di quello che sta succedendo in tutta Europa ed allo stesso tempo un avvertimento a chi questo “tecnicismo” poliziesco incoraggia.

A voce ancora più alta da ora in avanti rivendichiamo il nostro diritto a difenderci e resistere, per poter liberamente manifestare e creare consapevolezza e movimento tra le persone, flagellate dalla crisi.

Pretendiamo che tutti gli arrestati/fermati della giornata vengano liberati/e immediatamente.

Questo clima di terrore deve finire, l’ingiustizia sociale ha superato il segno.

Solidarietà a tutti/e i compagni/e che lottano. Liberi tutt*!

Collettivi Li.S.C. e Incurabili