I secessionisti e la Diaz. È solo football, in fondo...

5 / 10 / 2012

Il calcio è sempre ricco di spunti, è inutile. Stimoli che quasi mai c’entrano con il gioco in questione, ma tant’è.

Cominciamo dall’estero, che ci piace non poco. Domenica super clasico di Spagna (per ora). Già, perché mai come in questi mesi in il Barca assume un’immagine, un ruolo, che avvalora sempre più lo slogan che accompagna ogni sua uscita: “Barca, mes que un club”. E mai come ora si è tornato a parlare di secessionismo. Concretamente.

È certo qualcosa in più di una semplice società di football, il Barcellona. E’ infatti una polisportiva, che però in questo ultimo anno ha visto tagliare il budget a quasi tutti gli sport che non siano il calcio e il basket. Scatenando non poche reazioni, quando si comunicò l’intenzione di eliminare di fatto un sacco di squadre di cosiddetti sport minori. Nonostante uno sponsor importante come la Fondazione Qatar. Ha una visibilità che non ha pari, e in Catalunia sanno bene che questo effetto può essere sfruttato politicamente. Domenica si gioca Barca – Real, e quale occasione è migliore per ostentare la voglia secessionista della regione più ricca di Spagna? Sono scese in piazza più di un milione di persone per chiedere il referendum che dia la possibilità di scegliere sul futuro della Catalunia. Contemporaneamente a Madrid in piazza, andavano sempre lavoratori, studenti, precari, anche loro contro il Governo centrale, ma con tutt’altri obiettivi. E mettiamoci che il Real Madrid non rappresenta certo questa gente, nell’immaginario collettivo. Per ..tradizione, intendo. E’ una bella istantanea però di come vanno le cose in tempi di crisi in quella parte di mondo.

Sempre stando all’estero, si è tornato a parlare dell’opportunità che i calciatori omosessuali facciano outing. È successo in Germania, per essere precisi. È passato un mese da quando l’intervista con il calciatore misterioso è uscita sulla Bild, e non è accaduto, ovviamente, nulla. Perfino in un Paese emancipato come quello della Merkel, un calciatore non può dichiarare le sue inclinazioni sessuali.

In Brasile i lavori per i Mondiali non stanno rispettando i tempi. Lo ha dichiarato Pelè in visita in Messico. Chiaro che qualche scandalo di troppo ha bloccato cantieri interi, soprattutto quelli dedicati alle infrastrutture. Tipo alberghi e strade, per intenderci.

Ma veniamo all’Italia. Da cosa cominciare, e, mi verrebbe da dire, cosa scegliere. Ce ne sarebbero di cose da dire.

Ma appunto, bisogna fare delle scelte. Cominciamo quindi dalla Juve. Sono i campioni in carica (sul campo!) e probabilmente a scanso di clamorosi crolli, lo saranno anche di questo. La squadra è forte, gira, va a mille all’ora. La rosa è completa, in Champions fatica un po’ ma è normale visto lo stato di salute del nostro calcio (Raiola ha dichiarato che siamo l’ottavo torneo del mondo..); ma il campionato dovrebbe essere suo. A parte la poca eleganza di stile dimostrata ultimamente in diverse uscite da parte dei suoi dirigenti, c’è la questione caro biglietti che ha provocato lo sciopero del tifo proprio nella partita di martedì. Gli stessi Ultras che hanno fatto la guerra per portare A. Agnelli alla presidenza, oggi scioperano. Da seguire la vicenda, perché è davvero interessante, a mio avviso. L’unico stadio che riempie, di questi tempi, e l’unico davvero al passo coi tempi, si sta adeguando agli standard inglesi anche nei prezzi.

Altra strisciata sotto accusa è l’Inter, per l’annosa vicenda relativa ai dossier curati da Tavaroli. Appurato che fu Moratti a richiederne i servigi, i nemici sono scatenati. Ne aspettiamo delle belle.

Infine, ultima segnalazione riguarda l’A.C. Milan. Saltiamo tutta la parte tecnico calcistica, evitiamo analisi su prestazioni e campagna di rafforzamento ( l'ironia dovete concedermela..) e invece occupiamoci di quanto accade nei quadri dirigenziali. Si rumoreggia di attriti tra Galliani e Barbara Berlusconi. E forse è per questo che è stato inserito nei quadri dirigenziali Filippo Ferri, figlio dell’ex ministro (quello dei limiti di velocità, ricordate?) e condannato per il massacro della Diaz. Capo della mobile di La Spezia, in quei giorni di Luglio del 2001, condannato, si occuperà di sicurezza al Milan. Lo avranno preso per limitare la voce di chi dissente in società?!? E no, niente facili battute. Lo hanno preso perché Berlusconi è sempre molto generoso con chi gli è stato fedele. E chi è più fedele di uno che per il piacere del capo, si è macchiato del crimine più infamante degli ultimi vent’anni?