Il mondo della scuola contro il Piccolo Cesare

Grande successo del blocco degli scrutini

15 / 6 / 2015

I dati sul blocco degli scrutini sono addirittura bulgari : un’ adesione a livello  nazionale dell’ 80% , con punte del 100%.

Questa forma di lotta radicale, che è paragonabile al blocco della produzione nelle fabbriche o nella circolazione delle merci, rappresenta il culmine di un ciclo di straordinarie  mobilitazioni contro la riforma della scuola voluta dal governo Renzi. Lo sciopero del 5 maggio, le iniziative continue nel territorio articolate in forme diverse e reticolari, i presidi, le assemblee, i flash-mob hanno dato forza e vigore alla battaglia sulla scuola con momenti unitari e con iniziative autonome, con embrioni importanti di ricomposizione tra lavoratori della scuola e studenti, come a Padova.

La scuola e la formazione come “ BENE COMUNE”, da difendere dalla privatizzazione, dall’imposizione gerarchica e neo-autoritaria del preside-padrone e  del suo “cerchio magico”, dalla meritocrazia, dalla divisione classista tra scuole di serie A e di serie B; corrisponde ad un progetto che prevede l’assunzione immediata di TUTTI i precari e lo sblocco dei contratti contro ogni meccanismo premiale, per un egualitarismo radicale, per maggiori investimenti, risorse, potenziamento della scuola pubblica e dei processi di formazione nel loro complesso.

Su questi punti si è manifestato un vero e proprio “blocco  sociale”, non puramente rivendicativo, economicistico, sindacal-corporativo, ma dalle marcate caratteristiche antiautoritarie ed anti-cesariste, sedimentate da un lunga tradizione di lotta e resistenza in parti significative dell’intellettualità di massa. Un raggio di luce,una piccola-grande speranza nel triste scenario di questo paese, avvolto da nebbie paludose e melmose come non mai!

I COBAS della scuola hanno avuto in questo ciclo di lotte un ruolo determinante. Ricordiamo i passaggi: il tradizionale boicottaggio dei test invalsi, che quest’anno ha avuto un successo ancora più imponente ed ha rappresentato oggettivamente la scintilla delle grandi mobilitazioni di maggio-giugno; il ruolo centrale dei COBAS nello storico sciopero del 5 maggio; la determinazione di continuare la lotta con il blocco degli scrutini per due giornate,costringendo di fatto tutte le organizzazioni sindacali ad aderire, seppure in forma più blanda….in ogni caso la COMBINAZIONE di tutti questi elementi ha dato un risultato vincente. Il piccolo cesare italico ha accusato il colpo, abbassato i toni della sua odiosa arroganza, perso consenso elettorale in punti strategici come in Liguria e in Veneto (adesso anche a Venezia). Forse sarà proposta qualche modifica alla” Buona scuola”…ma essa non è emendabile. 

Nessuna mediazione è possibile: l’impianto generale va respinto in toto, mentre i precari vanno immediatamente stabilizzati ed i contratti sbloccati, senza alcun ricatto o svendita al ribasso. Non è che l’inizio…ci rivediamo a settembre!

*COBAS Scuola