Il ponte da Londra a Roma

16 / 12 / 2010

14 dicembre 2010. migliaia di persone sono scese in strada a Roma e hanno denudato dal basso la normalità istituzionale con la quale il potere veste lo stato d'eccezione con cui ammorba il mondo. Mentre Berlusconi e i partiti inscenavano nel parlamento italiano la loro ennesima rappresentazione, studenti, precari, migranti associazioni e movimenti battevano la loro rabbia e la loro speranza al ritmo dell'espressione. Il vecchio e il nuovo. Rappresentazione e espressione. A Roma abbiamo visto un pezzo di futuro. Quello che verrà ed è già arrivato. Non si tratta di una macchina del tempo verso il futuro, ma di un ponte: dalla radicalità della resistenza degli studenti a Londra alla determinazione della protesta a Roma. Molti penseranno che nel deserto d'Europa ha cominciato ad operare il miracolo della resurrezione. Si sbagliano. Il desiderio che muove la nuova pelle della rivolta è un'altra cosa, una cosa molto “altra”. Altre mappe e altre coordinate più in là, molto più in là della sinistra.

La crisi mostra ogni giorno la sua condizione di dispositivo di potere: è una macchina con la quale il capitale instaura l'artificio della legittimità della sua guerra contro la vita. L'interessante è che, oltre ad essere una strategia, la crisi è una macchina paradossale che mette insieme e allo stesso tempo separa: mentre allontana l'alto e il basso, unisce la sinistra e la destra. Di fronte alla congiuntura presente di limite del sistema, i partiti dell'uno e dell'altro spettro coincidono nell'imporre e proporre una uscita impossibile attraverso il vecchio. La destra esegue la traduzione legislativa del mantra dei mercati, delle banche e delle corporazioni.

Sale sulla ferita: più neoliberalismo come finzione di soluzione all'incendio strutturale che ha scatenato lo stesso neoliberalismo. La sinistra esibisce il culmine della sua obsolescenza nella proposta di un viaggio impossibile verso il passato per restaurare il mantra keynesiano.

Diventare un gambero: investimenti pubblici in infrastrutture per generare impiego per distribuire reddito per stimolare il consumo. Dallo Stato al servizio del mercato, al mercato governato dallo Stato. Il privato e il pubblico, il pubblico e il provato. Sinistra e destra. Il vecchio e il vecchio. La dialettica della contraddizione alla sintesi: Hegel resuscitato. A ragione Paolo Virno diceva alcuni anni fa che lui non era di sinistra. Senza dubbio, il ponte tra Roma e Londra è una infrastruttura molto “altra”: non è il frutto nè dell'investimento privato nè di quello pubblico, ma è invece una costruzione del comune. Una sfera diversa che, lontana dai postulati della sinistra e dell'ecologismo più compiacente con le leggi dell'economia politica, non è un bene scarso, ma una permanente eccedenza. Gli studenti che si battono nelle strade a Londra e a Roma lo sanno bene. Pongono al centro del conflitto la più comune delle armi, il corpo e lo proteggono dagli attacchi della polizia con precari scudi che decorano con copertine dei libri: La repubblica di Platone. il Tropico del cancro di Miller, il Moby Dick di Melville, l'Ulisse di Joyce, la Nostra parola è un arma del Subcomandante Marcos, il Finale di Partita de Samuel Beckett. Libri. Cultura. Il comune delle storie e delle parole. Un comune che, lungi dalla scarsità come definizione, solo si riconosce nell'eccesso ingovernabile dalle leggi del denaro e della proprietà. Un eccesso fatto movimento che non di lascia rappresentare.

Anche se la sinistra intende sempre i movimenti nell'ottica della oceonografia come onde che appaiono all'improvviso e che poi si ritirano lasciando ai partiti una spiaggia feconda per la rappresentazione e la politica istituzionale, il desiderio collettivo che sostiene il ponte tra Roma e Londra nasce e vive agli antipodi: desiderio collettivo di riappropriazione del comune della politica. Puro atto di deprivatizzazione. La gestazione di una potenza costituente.

Marx parlò della talpa. Deleuze del serpente. Fela Kuti appreso che, nonostante il fascino del fuoco, l'acqua è una forza ancora più potente: trasparente e sempre in movimento. “Water No Get Enemy”. Espressione, conflitto, radicalità, autonomia: il comune del nuovo liquido elemento. Game Over. Si è terminato di delegare la vita. Nonostante il nascere nel deserto dell'Europa, il ponte da Roma a Londra non è un miraggio. E' una nuova qualità di infrastruttura, una cosa molto “altra”. Contro la destra e oltre la sinistra . Welcome to The Future. Movimento, movimento, movimento. La pelle di un nuovo animale politico.