Smontata una parte delle misure repressive di Berlusconi e Bertolaso

Il Tribunale di Napoli rinvia alla Corte Costituzionale la legge 123 sulle lotte contro la discarica

1 / 12 / 2009

Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli 41 sezione, ha rinviato alla Corte Costituzionale alcune norme della legge 123, approvata in pompa magna un’anno e mezzo fa da Berlusconi e Bertolaso nel primo consiglio dei ministri tenutosi a Napoli.

Si tratta del primo processo che applica le norme della legge 123 che ricordiamo implica la pena da 1 a 3 anni per coloro che bloccano l’accesso alle discarica in quanto siti militari, e fino a 5 anni per coloro che vengono definiti dall’autorita’ di polizia i promotori.

Il processo in questione, il primo della sua fattispecie appunto, riguarda 5 manifestanti del Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano, accusati di aver bloccato alcuni camion dell’esercito diretti alla discarica, ai tempi ancora in costruzione, il 30 settembre del 2008.

Gli imputati difesi dall’avvocato Annalisa Senese hanno sollevato davanti alla giudice Polito, l’indeterminatezza dell’art.2 comma 4 e 5 della legge 123. Nello specifico è il reato di blocco stradale, che ascritto nella legge 123 e’ riferito a chi limita o blocca l’accesso alle zone di interesse strategico militare. Il reato come sostenuto dall’avvocato Senese è assolutamente indefinito e quindi anche un blocco, come il caso di specie, avvenuto a circa 3 Km dall’accesso alla discarica non può essere considerato come blocco alle attivita’ della discarica.

Si rompe in questo modo uno dei principali deterrenti che il governo Berlusconi aveva messo in campo contro le lotte in difesa dell’ambiente e contro discariche ed inceneritori. Bertolaso e Berlusconi dovranno vedere giudicata dalla Corte Costituzionale una parte delle misure repressive con cui hanno contribuito a smantellare la democrazia nel nostro paese.

Sarà dunque la Corte Costituzionale il prossimo anno a decidere in merito. A sostenere la causa dei manifestanti ci sarà ancora lo studio Senese che da anni difende gli attivisti dei centri sociali e dei comitati antidiscarica a Napoli ed in Campania.

Intanto da Chiaiano, il presidio permanente annuncia immediate mobilitazioni anche per rimarcare il successo giuridico ottenuto e per la difesa dell’agibilita’ politica dei movimenti annunciando la propria partecipazione alla manifestazione del 4 dicembre a Napoli contro la repressione.

Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano e Marano