Fonte: Corriere Del Mezzogiorno.it 27.11.09

Ilva riduce gli operai in cig. Disperazione alla Miroglio, operai sui tetti

Due casi: al siderurgico in cig massimo 4500 dipendenti Protestano invece a Ginosa salendo sullo stabilimento

27 / 11 / 2009


TARANTO — Ilva sigla un accordo con i sindacati metalmeccanici riducendo il numero di dipendenti da mettere in cassa integrazione straordinaria l’anno prossimo mentre i lavoratori lasciati a casa da Miroglio protestano salendo sul tetto dello stabilimento di Ginosa, epicentro dell’industria tessile piemontese fino all’anno scorso. Due facce del problema del lavoro in terra ionica, uno tenuto sotto controllo e l’altro ancora alla ricerca di una soluzione. Ilva e sindacati hanno firmato un’intesa in base alla quale vanno in cassa straordinaria, a partire dal sette dicembre e per dodici mesi, non più 5898 tra operai e impiegati, ma 4500 al massimo. Nel primo trimestre saranno 4180 divisi in area ghisa (610), acciaieria (645), laminatoi (1026), tubifici (656), servizi (509), manutenzione (734). Ogni tre mesi si aggiorneranno i numeri. L’azienda ha, inoltre, confermato che saranno garantite l’integrazione al reddito, la rotazione bisettimanale dei lavoratori da mettere a zero ore, il conguaglio negativo del premio di produzione sarà rateizzato. «E’ un buon accordo - sottolinea Mimmo Panarelli della Fim-Cisl - tenendo anche conto che ripartirà l’altoforno 1».

Soddisfatto anche Rocco Palombella, della Uilm, secondo il quale «la produzione di ghisa liquida si attesterà intorno alle 18 mila tonnellate giornaliere, rispetto alle 14mila attuali, con una presumibile produzione di acciaio di 6,5 milioni per l’anno 2010». A Ginosa, intanto, i dipendenti della Miroglio, preoccupati della mancanza di un qualsivoglia piano industriale dopo il ritiro di Intini si sentono abbandonati da tutti. Hanno protestato salendo sui tetti della fabbrica e solo il colloquio con il prefetto di Taranto, Alfonso Pironti, li ha convinti a scendere e a dialogare. Il prefetto contatterà il ministero dello sviluppo economico e parteciperà alla riunione del 9 dicembre a Roma per giungere a proposte concrete. Inoltre i dipendenti, la cui cig scade ad agosto, chiedono che gli otto mesi perduti dietro alla proposta Intini, azienda che ha poi rinunciato, siano recuperati con l’allungamento della cassa integrazione.

Cesare Bechis