Manifestazioni a Napoli ed in provincia contro l'emergenza occupazionale e contro il piano rifiuti

In piazza a Napoli ed a Giugliano contro la crisi

La giunta Caldoro al centro delle manifestazioni di questi giorni

18 / 2 / 2012

Dopo diversi giorni di "assedio" al palazzo della giunta regionale della Campania unendo le lotte dei lavoratori delle aziende in crisi di proprietà dell'Ente, i precari del progetto Bros, i centri sociali, i sindacati di base e i comitati ambientalisti, i movimenti napoletani hanno dato vita oggi a due manifestazioni contro la crisi.
A Napoli diverse centinaia di persone hanno preso parte alla manifestazione di chiusura di "occupy Santa Lucia". Il corteo partito dal quartiere di Montesanto hanno posto al centro il tema dei divieti, come quello imposto dal governatore Caldoro e dalla Questura di Napoli con la zona rossa intorno alla sede della giunta regionale a Palazzo Santa Lucia, e dei risvolti della crisi che riguardano l'occupazione ed i tagli alla spesa sociale.
I manifestanti hanno sfilato per il centro cittadino riprendendosi le strade della città e manifestando in questo modo l'impossibilità da parte delle istituzioni di impedire le manifestazioni di dissenso davanti ad una crisi che in regione Campania sta mietendo vittime sociali con licenziamenti, cassaintegrazione ed assenza di ammortizzatori sociali. La giunta Caldoro, quella che ha cancellato gran parte degli ammortizzatori sociali che facevano capo all'ente di Palazzo Santa Lucia, non ha trovato di nulla di meglio da fare che commentare le mobilitazioni di questi giorni addossando al Comune di Napoli la regia politica delle mobilitazioni riferendosi alla solidarietà espressa dagli assessori comunali D'Angelo e Lucarelli ai manifestanti ed alla presenza in piazza del consigliere Pietro Rinaldi. Caldoro dimentica che i movimenti napoletani, in piena autonomia ed indipendenza, hanno manifestato in questi giorni rappresentano una serie di vertenze sociali che trovano proprio nella Regione Campania la principale controparte. Dal lavoro ai rifiuti, i disastri della giunta Caldoro sembrano essere evidenti a tutti, tranne che, ovviamente, ai protagonisti della macelleria sociale ed ambientale.
A Giugliano, in provincia di Napoli, sono invece scesi in piazza i comitati territoriali che si oppongono al piano rifiuti. Proprio nella principale città della provincia di Napoli, la giunta Caldoro vuole costruire un nuovo inceneritore, proprio in uno dei luoghi piu' inquinati della Campania.
Centinaia di studenti, supportati dalla Rete Commons e dai comitati giuglianesi contro discariche ed inceneritori sono scesi in piazza per le vie del centro di Giugliano contro l'inceneritore e contro il piano rifiuti della giunta Caldoro. Il piano prevede la costruzione di nuove discariche, come quella che vorrebbero costruire a Quarto in provincia di Napoli, e dell'inceneritore di Giugliano.
La manifestazione di Giugliano segue di poche settimane quella di Quarto contro la costruzione della discarica e rilancia l'opposizione dei comitati al piano rifiuti incentrato su discariche ed inceneritori.
Intanto una nuova vertenza sta caratterizzando questi giorni di lotta a Napoli, quella dei lavoratori del megastore Brico all'interno del centro commerciale Auchan di Mugnano alle porte di Napoli.
I lavoratori supportati dagli attivisti del Laboratorio Insurgencia e dalla Rete Commons stanno occupando da venerdi' scorso del megastore che si appresta alla chiusura. Sono 14 i dipendenti che rischiano il licenziamento ai quali l'azienda, del gruppo Adeo' che controlla anche Leroy Merlin, ha proposto una ricollocazione nei negozi di... Pordenone !!!
Mentre prova a liberarsi dei dipendenti dello store di Mugnano sempre la Adeo' apre nuovi punti vendita sempre in Campania tra la provincia di Napoli e di Caserta. I lavoratori in assemblea permanente con gli attivisti hanno aderito allo sciopero del 9 marzo proclamato dalla Fiom reclamando l'estensione dell'articolo 18. La loro vicenda è pradigmatica di come stia cambiando il mercato del lavoro nell'era del governo Monti-Fornero.
Una mobilitazione, quella napoletana, che porterà i movimenti ad attraversare anche le mobilitazioni No Tav del prossimo 25 febbraio in Val di Susa ed allo sciopero del 9 Marzo della Fiom.