Incompatibili con Vicenza

Ecco perché, con tante e tanti, vogliamo che Vicenza, città medaglia d’oro alla Resistenza, non sia macchiata nella sua dignità da un corteo fascista

28 / 11 / 2013

"Una vista della splendida cucina del mio nuovo hotel: grand hotel Mathausen"; "prossima apertura, parco vacanze immigrati", con sotto la nota quanto orrenda cancellata che riporta la scritta "Arbeit macht frei". "Cosa c’è di più bello della luce del tramonto? La luce di un campo de singani che arde". E, poi, foto di saluti romani, santini di Benito Mussolini, Adolf Hitler, Erich Priebke.

Sono i messaggi che postano quotidianamente online gli organizzatori del corteo razzista che Forza Nuova ha promosso per sabato prossimo a Vicenza e che abbiamo raccolto nella nostra pagina Facebook. Le parole d’ordine con le quali vogliono attraversare la nostra città, medaglia d’oro alla Resistenza e terra di tolleranza e democrazia.

Parole inquietanti d’odio e di violenza che minacciano la dignità di Vicenza; e chi, a partire dal Prefetto e dal Questore ai quali centinaia di vicentini hanno chiesto di vietare la manifestazione, autorizza simili sfilate si assume la responsabilità di dare dignità politica a ciò che non può essere considerata un’opinione politica, ma un’insulto all’umanità.

Leggere certe frasi fa indignare; per questo, sapere che queste parole d’ordine sfileranno per le strade e le piazze della nostra città, già palcoscenico di belle mobilitazioni contro le servitù militari, il femminicidio, l’omofobia, provoca rabbia e indignazione. Ed è con questi sentimenti che sabato scenderemo in piazza per Vicenza libera dal fascismo: appuntamento alle 14.00, piazza Esedra di Campo Marzo.