La bassa padovana non è la pattumiera del Veneto

La cronaca della manifestazione del 20 febbraio 2010 contro il progetto del nuovo inceneritore di pollina ad Este

20 / 2 / 2010

Questo pomeriggio alle ore 14.30 il Coordinamento Comitati della Bassa Padovana ha dato vita ad una manifestazione contro il progetto del nuovo inceneritore di pollina che dovrebbe sorgere in località Motta di Este, in provincia di Padova.

Dalla strada regionale 10, la Padana Inferiore sono partiti centinaia di cittadini che hanno dato vita ad un corteo colorato e rumorosissimo composto da residenti locali e da delegazioni degli altri comitati che compongono il coordinamento e di altri da altre zone del Veneto. Il percorso del corteo si è snodato per le strade locali che hanno portato prima all'abitazione e poi allo stabilimento delle “Fattorie Menesello” che hanno richiesto l'autorizzazione per un impianto di incenerimento delle deiezioni animali. Successivamente il corteo di è spostato in Piazza Maggiore ad Este, il comune di riferimento per la zona del nuovo impianto e ha dato vita ad un presidio all'interno della stessa piazza mentre sotto i portici sono stati allestiti i materiali informativi frutto del lavoro dei vari comitati ed hanno preso il via gli interventi nonostante la pioggia battente. Rispettando l'appello che ha convocato la manifestazione erano presenti molti striscioni ma nessuna bandiera di partito. Moltissimi erano invece i cartelli e gli slogan con i quali i partecipanti hanno dimostrato non solo di essere determinati a impedire l'installazione di questo inceneritore ma di avere anche una conoscenza approfondita del problema ed in generale dello “stato di salute” del proprio territorio. Ben lontani dalla sindrome “non nel mio giardino” hanno invece spiegato durante la giornata quale sia la situazione ambientale della bassa padovana. La zona di cui si parla è una zona residenziale, a promozione agricola e nella quale dovrebbe sorgere il futuro ospedale della bassa padovana e si trova attualmente ad avere tre cementifici, diverse discariche, un cogeneratore ad olio, distillerie oltre ad antenne e svariati altri impianti inquinanti. I partecipanti alla giornata di oggi sono convinti che questa zona sia già fortemente inquinata e abbia bisogno di bonifiche e alternative praticabili e non di ulteriori impianti inquinati. In particolare la critica viene rivolta agli impianti di incenerimento e al “bruciare” come soluzione per l'eliminazione dei rifiuti e la produzione di energia. Le deiezioni animali, la cosiddetta “pollina” non sono infatti di necessità rifiuti da eliminare ma costituirebbero un valido sostituto dei fertilizzanti chimici, sia dal punto di vista economico che da quello ambientale per l'inquinamento delle falde e della desertificazione dei terreni. Inoltre un impianto per essere produttivo e giustificato economicamente avrebbe bisogno di enormi quantità di pollina, che bisognerebbe addirittura “importare” da altri territori con un ulteriore pesante impatto anche dal punto di vista dell'inquinamento da traffico. Un'altra preoccupazione riguarda la tendenza degli impianti che hanno la possibilità di bruciare ad altre temperature ad essere individuati come siti di combustione per il CDR (combustibile derivato dai rifiuti) di altra natura come dimostrano le battaglie del Comitato Lasciateci Respirare a Monselice e ad Este. I cittadini oggi hanno invece chiesto all'amministrazione comunale di mantenere e rafforzare le politiche di raccolta differenziata, di riciclaggio, riduzione e riuso dei materiali perchè “non ci sia più niente da lasciar bruciare” alla logica del profitto. Nonostante l'opposizione dei cittadini riuniti in comitati su quest'ultimo particolare impianto, a cui si sono aggiunti il parere negativo dell'amministrazione comunale, dell'Arpav e dell'ULSS 17 la commissione tecnica regionale ha espresso parere favorevole. Per questo sono stati lanciati la manifestazione e il presidio di oggi che si è sciolto solo nel tardo pomeriggio malgrado il tempo inclemente dopo gli interventi dei partecipanti che hanno ribadito la loro ferma opposizione a questo ulteriore impianto imposto agli abitanti e al territorio.

No inceneritori day Este (PD) 20/02/2010