L'organizzazione mondiale per la meteorologia, agenzia
delle Nazioni Unite, ha diffuso le sue preoccupazioni sull'aumento delle
temperature. Dalla metà del 19° secolo il decennio più caldo è stato
quello appena finito.
L'aria di Durban è pesante. Il cielo non è
terso; del resto si tratta di uno dei maggiori poli petrolchimici del
continente africano. Appena atterrati in aereoporto le pareti, i
pavimenti, persino i soffitti danno il benvenuto ai delegati che
arrivano alla spicciolata per la Conferenza Onu sul Clima. Un cartellone
gigantesco affiancato al poster del vertice dice: “Better Mining,
Better People”. A destra campeggia lo sguardo luminoso e sorridente di
un minatore di colore che sembra felice. L'audace campagna pubblicitaria
è di una impresa mineraria anglo-sudafricana, complice del regime di
apartheid che ha mortificato la dignità degli abitanti di questo paese
fino a venti anni fa. Proprio qui, lunedì, ha preso il via la 17°
Conferenza delle parti dell'Onu sul Clima.
Dopo quattro giorni di lavori le novità non
sono molte. Ieri il Wmo, l'organizzazione mondiale per la meteorologia,
agenzia delle Nazioni Unite, ha diffuso le sue preoccupazioni
sull'aumento delle temperature. Dalla metà del 19° secolo il decennio
più caldo è stato quello appena finito, i livelli sono tali da allarmare
la scienza che ammonisce: o si agisce in fretta o sarà difficile
contenere entro la soglia di 2° l'aumento della temperatura globale. Di
tale avviso, oltre al Wmo sono anche l'Ocse, l'Organizzazione per la
Cooperazione e lo Sviluppo Economico e l'IPCC, l'Intergovernative Panel
on Climate Change.
Se nell'individuazione e applicazione di
misure concrete i tempi sono dilatati e non certi, gli effetti degli
sconvolgimenti climatici sono invece immediati, e gravi. Minacciano già
oggi la vita di milioni di persone in tutto il mondo, specialmente delle
comunità rurali. Lo hanno testimoniato le donne riunite ieri per
l'apertura della 2° assemblea delle donne contadine africane, che si
concluderà sabato nel campus dell'università. La sovranità alimentare
non è solo un diritto, è anche una soluzione per raffreddare il pianeta,
hanno ripetuto, riprendendo il lemma de La Via Campesina. Le
mobilitazioni entrerranno nel vivo sabato, mentre i negoziati con i
delegati dei governi inizieranno il prossimo 6 dicembre. Nei prossimi
giorni saranno centinaia di negoziatori a sedersi ai tavoli per
preparare il round finale. “Speriamo che sul tavolo mettano anche
dell'arrosto, oltre al solito fumo” dice un attivista del C-17, il
comitato sudafricano della società civile che coordina le attività delle
organizzazioni sociali. Staremo a vedere.
Associazione A Sud
Associazione A Sud
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