Lunedì 5 luglio - ore 20.30 - Sherwood Festival

“La nostra Costituente: dalla difesa dei beni comuni alla conquista del bene comune”

Tra conservazione e innovazione, il punto di vista dei movimenti sociali nel dibattito sulle riforme costituzionali.

17 / 6 / 2010

Lunedì 5 luglio 2010
alle ore 20.30
Sherwood Festival
@ Sherwood Open Live
Padova, Park Nord Stadio Euganeo

La nostra costituente:
Dalla difesa dei beni comuni
Alla conquista del bene comune

Tra conservazione e innovazione, il punto di vista dei movimenti sociali nel dibattito sulle riforme costituzionali

Partecipano al confronto:
(in collegamento video) Stefano Rodota’ (Università La Sapienza di Roma)

Mario Bertolissi (Università di Padova) * in attesa di conferma

Massimo Cacciari (Università Vita e Salute San Raffaele di Milano)

Ugo Mattei (Università di Torino e University of California Berkeley)

Sandro Mezzadra (Università di Bologna)

Coordina la discussione Beppe Caccia

Serata dedicata alla memoria di Luciano Ferrari Bravo (1940-2000)

Approfondimenti

* Il governo del comune

Articolo di Ugo Mattei da Il Manifesto 27 giugno 2010

* Intervista a Beppe Caccia a cura di Radio Sherwood

* Presentazione della serata

“Tutto avviene, insomma, come se la crisi del sistema pluralistico di rappresentanza  tendesse a svolgersi secondo due linee divaricate. Dal lato dei partiti, nel senso di una duplicazione mediatica del funzionamento della rappresentanza, o meglio di un suo schiacciamento esclusivo sulla superficie piana di una società «simulata»; dal lato dei movimenti nel senso di una pratica non o antirappresentativa di soggetti e bisogni emergenti, entro la quale percorsi di liberazione e regressioni di vario genere convivono spesso in inquietante vicinanza; ma dalla quale soltanto escono indicazioni autentiche sulle linee di conflitto destinate ad attraversare un sistema istituzionale inserito in un contesto di crescente globalizzazione.”

Sembra scritto ieri, invece così si esprimeva Luciano Ferrari Bravo in un testo del 1996/97, intitolato Costituzione e movimenti sociali e dedicato ad un’analisi tutt’altro che scontata del dibattito sulle riforme che occupava, allora come oggi, il terreno del confronto politico-istituzionale. Ferrari Bravo, allora professore di Istituzioni politiche comparate all’Università di Padova, nato nel 1940 a Venezia, è stato a partire dagli anni Sessanta, uno dei protagonisti dell’elaborazione del marxismo critico in Italia, esponente di Potere Operaio e poi, negli anni Settanta, tra i docenti del Collettivo di Scienze Politiche e tra i fondatori proprio di Radio Sherwood. Arrestato nel quadro della persecuzione politico-giudiziaria del 7 aprile 1979, è stato poi assolto da tutte le accuse dopo cinque anni di carcere duro ed uno di confino e reintegrato nel suo lavoro universitario.

A dieci anni dalla sua scomparsa, alla sua memoria, al contributo straordinario che ancora riesce ad offrire ad un pensiero critico che voglia essere davvero eretico e radicale, è dedicato il dibattito che si svolgerà allo Sherwood Festival la sera di lunedì 5 luglio. Intorno al tema “La nostra Costituente: dalla difesa dei beni comuni alla conquista del bene comune” si confronteranno, introdotti da un collegamento video con il giurista (già deputato al Parlamento italiano ed europeo e presidente dell’Autorità garante della privacy) Stefano Rodotà, altri due docenti di diritto, quali Ugo Mattei e Mario Bertolissi (civilista esperto di beni comuni il primo, costituzionalista esperto di federalismo il secondo), un filosofo come Massimo Cacciari (già parlamentare nazionale ed europeo e sindaco di Venezia) e uno scienziato della politica come Sandro Mezzadra (tra i fondatori della rete di attivisti e ricercatori Uni.Nomade).Si tratterà – nelle intenzioni di chi lo coordina – di uscire dall’immagine che del dibattito sulle riforme costituzionali continua ad offrire il teatrino della politica ufficiale, e di ricondurlo invece al rapporto tra “costituzione formale” e “costituzione materiale”, cioè alla relazione tra i principi inscritti nella Carta fondamentale e i sottostanti rapporti di forza economici, sociali e politici.  Se si parte dalla duplicazione, almeno, della sfera pubblica in uno spazio delle istituzioni ed in uno dei movimenti sociali, è proprio il tema della difesa dei “beni comuni”, di quelli naturali così come di quelli prodotti dall’umana attività e interazione, ad assumere oggi quella centralità che il riconoscimento costituzionale del “lavoro” aveva per la Carta approvata nel 1948. Ed è sulla base di questa ricerca di una dimensione nuova del “comune”, terza ed altra rispetto alla canonica contrapposizione di “pubblico” e “privato”, che potrebbe essere ricostruita la costellazione, sia delle libertà e dei diritti fondamentali, sia dei dispositivi istituzionali chiamati a tutelarli.

In questa prospettiva, si trova così ad essere svuotata di senso la contrapposizione tra “innovatori”, pronti a fare strame di ogni tutela e garanzia sociale, e “conservatori”, paladini di una Costituzione formale lontana dalla realtà contemporanea. E può invece recuperare spazio una discussione senza ipocrisie né paraocchi ideologici intorno ai nodi politici del presente, quali corruzione e giustizia, federalismo e autonomie, crisi e nuovo welfare.

Sherwood Festival 2010 - Serata 5 luglio Intervista Beppe Caccia