Parma, No nuke!

La ricerca universitaria contro la reintroduzione del nucleare in Italia

Intervista al Prof. Rocco Ungaro*

19 / 3 / 2010

Negli ultimi giorni è girato in rete e nei quotidiani locali un appello sottoscritto da vari docenti e ricercatori universitari contrari all'introduzione del nucleare nel nostro paese. Abbiamo intervistato il Prof. Ungaro, docente di Chimica dell'Università di Parma, che è tra i firmatari dell'appello, per approfondire con lui le problematicità di una politica energetica rivolta alla reintroduzione del nucleare.

Leggi l'appello

Abbiamo chiesto al Prof.Ungaro i motivi che hanno portato i docenti e ricercatori di molte università italiane a costituire il comitato "energiaperilfuturo" e a sottoscrivere un appello rivolto ai governatori attuali e futuri delle Regioni italiane.

Il professore ci spiega perchè una politica energetica rivolta al nucleare è da considerare obsoleta e pericolosa, e  quanto le fonti energetiche alternative siano maggiormente compatibili con l'ambiente e la salute dell'uomo, nonchè più economiche.

Vengono descritte le tecnologie alla base delle centrali nucleari di terza e quarta generazione. Dal punto di vista degli "incidenti" sono considerate più sicure ma il problema delle scorie tutt'ora non è risolto. La quarta generazione è ancora in fase di studio e non ci sono esempi concreti di applicazione.

Poniamo la nostra attenzione su un altro aspetto che caratterizza l'energia nucleare: il nucleare è un'energia fortemente concentrata, al contrario di quella fornita dalle fonti energetiche rinnovabili che invece è molto diluita e quindi più "democratica". L'energia nucleare aumenterà la dipendenza dei paesi che non hanno la possibilità di dotarsi di queste tecnologie nei confronti dei paesi produttori.

L'indipendenza energetica come utopia concreta?

Il vertice di Copenhagen, primo grande appuntamento mondiale sul clima e l'ambiente, dopo Kioto, si è concluso con un nulla di fatto. Sono prevalsi gli interessi economici nazionali sul benessere globale. Nel frattempo Obama introduce il nucleare negli USA dicendo che l'obiettivo è "rispettare Kioto" (ma sappiamo che ci sono altri interessi economici dietro questa scelta).

A questo punto quanto diventa importante una presa di posizione forte dei movimenti in difesa dell'ambiente e del sapere scientifico?

Il 17 aprile 2010 si terrà a Parma una manifestazione nazionale contro gli inceneritori. Ci troviamo di fronte a tecnologie inadeguate: da una parte le centrali nucleari per la produzione di energia e dall'altra parte la scelta di costruire un inceneritore per lo smaltimento dei rifiuti, con i notevoli effetti che si avranno in termini di inquinamento dell'aria e delle acque, in una zona come la Pianura Padana, già considerata "polmone nero" d'Europa.

La ricerca scientifica oggi ha i fondi di finanziamento ridotti all'osso a causa dei tagli decretati dalle ultime finaziarie del Governo. Se si riducono i finanziamenti all'Università e alla formazione, la possibilità di fare ricerca sulle fonti energetiche rinnovabili potrebbe essere compromessa?

  * Il Prof. Rocco Ungaro è professore ordinario di chimica organica presso il Dipartimento di Chimica Organica e Industriale dell’Università di Parma. E’ autore di numerosi lavori scientifici riguardanti la chimica supramolecolare, il trattamento dei rifiuti radioattivi,  lo sviluppo di molecole biologicamente attive basate sul riconoscimento molecolare e la nanotecnologia.

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L'intervista è stata svolta da studenti e studentesse dell'Ateneo di Parma denominati "Generazioni Precarie".

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