"La scuola si-cura, non si chiude”: a Vicenza i coordinamenti studenteschi del nord-est occupano uno stabile abbandonato

20 / 12 / 2020

Sabato19 dicembre, a Vicenza, una trentina di student* dei coordinamenti studenti medi del nord est hanno deciso di occupare, per la durata dell'orario scolastico, l’ex caserma della Guardia di Finanza di Contrada del Quartiere. Obiettivo dell’iniziativa: ribadire e dimostrare che ci sono le soluzioni per tornare a scuola in sicurezza e – tra queste – c’è anche quella di riappropriarsi degli spazi abbandonati e adibirli a strutture scolastiche, di assumere altr* insegnanti e di incrementare e rendere gratuito il trasporto pubblico.

Ad oggi queste soluzioni, che vengono proposte ormai da mesi, sembrano non essere considerate da coloro che dovrebbero permettere un’istruzione pubblica, gratuita e accessibile a tutt*.

Come sappiamo infatti è stata dichiarata la riapertura delle scuole per il 7 gennaio, ma ancora non si sa come verrà garantito il rientro. Dicono studenti e studentesse: «Per noi questa situazione è inaccettabile. Da marzo ormai ci troviamo privati dei nostri spazi di cultura e socialità e in assenza di risposte abbiamo deciso di agire riappropriandoci del nostro diritto per una scuola gratuita, libera e sicura. Infatti nella giornata di oggi gli/le student* hanno autogestito lo spazio occupato adibendolo ad un vero luogo di socialità: alcune persone hanno seguito la didattica a distanza mentre altre hanno studiato autonomamente, oppure creato dei momenti di confronto e discussione sempre nel rispetto delle norme sanitarie e del distanziamento fisico, praticando un vero esempio di cura collettiva. Inoltre la mattinata è stata arricchita da una lezione alternativa riguardo l’occupazione della foresta di Dannenröder, dove attivist* di tutta Europa sono accorsi in aiuto e supporto al movimento Keine A49, dove nel campo base hanno creando un vero e proprio villaggio con case costruite sugli alberi fino a 15 m da terra . La lezione è stata tenuta da un attivista di Exctiction Rebellion Berlin che ha trascorso una settimana nella foresta, e ci ha raccontato che alll’entrata della zona occupata era appeso uno striscione con su scritto “Planet B”, dimostrando che l’alternativa c’è e che è possibile vivere fuori dalle dinamiche del sistema capitalistico, costruendo uno spazio ambientalista, trasfemminista e antirazzista».

Studenti medi

Allo stesso modo, studenti e studentesse credono che che sia possibile «costruire una scuola che rispetti ognun* di noi, sia accessibile a tutt* e sia sicura, per questo i muri oggi dicevano “la scuola si-cura, non si chiude” infatti noi continueremo a fare tutto il necessario per rientrare  a scuola modo sicuro,  riacquisire  i nostri spazi e ritornare ai momenti di cultura, confronto, arte e socialità».

Studenti medi