La Solvay e l'inquinamento da Pfas a Spinetta Marengo (AL)

1 / 2 / 2020

Pubblichiamo il comunicato congiunto di PFAS+LAND - Zero PFAS Padova - Mamme No PFAS sulla situazione che si è creata a Spinetta Marengo, frazione di Alessandria, dove è emerso un grave inquinamento da PFAS provocato dalla multinazionale Solvay

Solidarietà a tutta la popolazione di Spinetta Marengo che si sta mobilitando contro il grave inquinamento da PFAS provocato dalla multinazionale Solvay.  La vostra lotta è la nostra lotta!

A Spinetta Marengo, frazione di Alessandria, è emerso un grave inquinamento da pfas provocato dagli scarichi industriali della Solvay, colosso multinazionale della chimica. Si tratta, ancora una volta, di una vera e propria catastrofe ambientale, il biocidio della nostra terra e delle nostre acque, con devastanti ed irreversibili conseguenze per la nostra salute e qualità della vita. L’orizzonte della crisi climatica non riguarda solo il riscaldamento globale, i cui effetti sono sotto l’occhio di tutti, ma si estende in molti modi: riguarda anche l’avvelenamento delle acque, della terra, dell’aria, la distruzione dell’ambiente in cui tutti noi viviamo. Distruzione dei beni comuni, in nome dell’interesse di pochi, della logica spietata del profitto! Le leggi imposte dal mercato ci garantiscono denaro che poi spendiamo per recuperare la salute: e questo lo chiamiamo BENESSERE? I soldi non possono ripagarci la malattia di una persona cara. Nulla può essere scambiato con la salute.

In Veneto da tempo lottiamo per ottenere fonti d’acqua prive di pfas, sia per l’acqua dell’acquedotto che per quella destinata all’irrigazione delle colture. Ma la richiesta principale è l’assunzione di LIMITI ZERO per le sostanze pfas, adottati come legge a livello nazionale ed europeo. I pfas sono sostanze bioaccumulabili, interferenti endocrini, persistenti; alcune sono anche tossiche, pertanto destano molta preoccupazione sia per l’ambiente sia per la salute. Gli scienziati concordano che vista la numerosità di questi composti e la difficoltà di poterli studiare individualmente, essi debbano essere trattati come una classe. In Danimarca dal prossimo luglio non si potranno più utilizzare i pfas nella fabbricazione di contenitori per il cibo, al fine di garantire la salute dei cittadini: e in Italia chi ci tutela? Quali sono i limiti di legge per queste sostanze definite estremamente preoccupanti?

In Veneto conosciamo bene le lotte e le mobilitazioni contro la multinazionale Miteni, industria chimica responsabile dell’ inquinamento da pfas che coinvolge ben tre province della nostra regione Verona ,Vicenza e Padova. Le sostanze scaricate nell'ambiente hanno contaminato sia le acque superficiali che quelle profonde di una vastissima area. Questo significa che il nostro territorio ha perso la risorsa più importante per la vita: l’acqua.

Le nostre battaglie, dure, determinate, costanti nel tempo, che hanno mobilitato comitati, associazioni, genitori preoccupati per i propri figli e per le generazioni future, hanno comunque ottenuto dei risultati importanti, sebbene non definitivi.

La Miteni ha chiuso la produzione, i suoi dirigenti sono sotto processo, molti cittadini ed associazioni si sono costituiti parte civile; le istituzioni politiche locali e regionali hanno dovuto riconoscere, dopo anni di complice silenzio, la gravità della situazione, attivare interventi urgenti e progettare soluzioni per il futuro in vari campi, primo fra tutti quello sanitario. Davanti a questo scempio del territorio e mancanza di rispetto della salute, ci chiediamo ancora una volta se sia giustificato il fine del guadagno. Quale prezzo stiamo pagando per l’incuranza e il mancato controllo?

In Italia solo la Regione Veneto ha posto dei limiti per le sostanze pfas nelle acque destinate al consumo umano, fissati a 390 ng/l : un primo accettabile passo ma siamo lontani dal poter tutelare la salute dei cittadini. Chiediamo al Ministro Costa e all’Europa ancora una volta limiti pari a zero per tutte le sostanze perfluoroalchiliche.

Nella nostra zona abbiamo anche altre questioni aperte:

- la bonifica integrale dei siti inquinati, settore che richiederà costi altissimi;

- la mancanza di uno studio epidemiologico ampio che possa rilevare le malattie correlate ai Pfas maggiormente presenti nell’area interessata e in quelle limitrofe: i pfas non seguono i confini politici dei vari paesi;

- l’analisi trasparente e certa dei prodotti della catena alimentare, dal momento che l’irrigazione dei campi avviene attingendo l’acqua da pozzi anch’essi inquinati.

La vicenda pfas ci porta a prendere coscienza della pericolosità di queste sostanze e, proprio in nome della preoccupazione che esse destano, a chiedere che venga limitata o meglio ancora banditi la loro produzione e il loro commercio.

Venerdi 7 febbraio p.v. parteciperemo all’ Assemblea indetta dai Friday For Future a Spinetta Marengo, per portare la nostra testimonianza e per essere solidali con chi, come noi , è stato contaminato a causa di carenze legislative, che non sono più giustificabili rimandare.

Uniamo le nostre forze ovunque, a difesa della nostra terra, delle nostre acque, dei beni comuni, tra i quali la salute e la vita che hanno un valore prioritario per noi e per le generazioni future!

Che cento, mille fiori sboccino ovunque a difesa della salute e qualità della vita!

                                  0% pfas = 100% happy

Movimento no pfas veneto

* ("PFOA + PFOS" ≤ 90ng/l, di cui il PFOS non superiore a 30 ng/l ed i valori della somma degli "altri PFAS" ≤ 300 ng/l):

PFAS+LAND - Zero PFAS Padova - Mamme No PFAS